Leslie-Anne Smith ha 31 anni e ha deciso di raccontare la sua storia al Daily Mail. Smith ha scoperto che il suo fidanzato la tradiva e che non aveva alcun rimorso in un periodo particolarmente difficile della sua vita, cioè in concomitanza con la morte di suo zio. Ha subito un tale stress da dover essere ricoverata in ospedale dove le è stata diagnosticata la sindrome di Tako-Tsubo. Siamo a Leavenworth, Kansas.
“Ho incontrato il mio ragazzo su un sito di appuntamenti. Lo avevo già notato su siti di ritrovo per cattolici ed ero sicura che condividessimo gli stessi principi e gli stessi valori. Abbiamo cominciato a frequentarci nella primavera 2021 e dopo poco tempo, ricordo di averlo sentito rispondere al telefono con uno ‘ciao piccola’. Ho chiesto chi fosse e mi ha detto che era sua sorella. Abbiamo continuato a stare insieme e dopo pochi mesi lui mi ha detto di amarmi. Ho voluto crederci ma intanto trovavo in casa oggetti di altre donne. A settembre ho scoperto che stava insieme anche a un’altra donna e quando gli ho chiesto spiegazioni lo ha ammesso senza mostrare rimorso. Da lì a poco mio zio, che stava male, è morto”.
Ecco che la Smith ha avuto un crollo ed è stata portata in ospedale dove, dopo un ricovero di una settimana, i medici le hanno diagnosticato la sindrome di Tako-tsubo. Sul sito dell’ospedale Niguarda si legge: “È una sindrome non molto diffusa, descritta per la prima volta agli inizi degli anni novanta, che colpisce in circa il 90% dei casi donne nell’età post-menopausa. Si stima che interessi 1-2 casi su 100 pazienti che si recano in pronto soccorso per sospetto infarto. La patologia sembra correlarsi a stress psichici intensi: forti emozioni, paura, panico, spaventi, lutti, da questo nasce il suggestivo soprannome di “sindrome da crepacuore”. All’esame ecocardiografico si evidenziano le alterazioni tipiche dell’infarto del miocardio ma fortunatamente la sindrome non occlude le coronarie, che di conseguenza non subiscono danni. Anche dal punto di vista biochimico vi è un incremento degli indici del danno miocardico, anche questi tipici dell’infarto: c’è un innalzamento delle note “troponina”, “mioglobina” e “CK MB”, per l’appunto i marker del danno miocardico acuto”. “Mi sentivo debole, il mio polso era aumentato“, racconta Smith che per fortuna è andata subito in ospedale e oggi, anche grazie all’uso di un cardiofrequenzimetro, si sente meglio e al sicuro.
