Quanto segue ha come oggetto l’autotune. Ovvero il software che manipola l’audio, alterando la voce di chi canta (e spesso aiutandolo nell’intonazione). Tutto è iniziato quando, durante un’intervista a Radio Italia, la cantante romagnola si è lasciata andare ad una considerazione personale sui colleghi: “Devo dirlo, scusate, ma adesso cantano cani e porci – ha detto Pausini -. Ci sono nuovi ragazzi che lasceranno il segno, ma anche altri che dicono ‘cantiamo una canzone e diciamo delle parole’. E per me non è il modo giusto. Perché anche il nostro è un lavoro serio e merita rispetto. Solo alcuni cantano e usano l’autotune come strumento, come suono, non perché non sono intonati, infatti poi li vai a sentire e cantano davvero”. Quindi ha raccontato anche questo aneddoto: “Mia figlia ad esempio mi ha messo dei pezzi e mi ha detto ‘senti che bella questa qui’. Così io le ho detto ‘ma secondo te questo sa cantare? No, perché guarda che qui è tutto autotune'”.
A stretto giro è arrivata la replica di Blanco che, ai microfoni di All Music Italia, ha rispedito le critiche al mittente: “Usiamo l’autotune come sfumatura, come un colore più moderno – ha spiegato -. Quindi devo dire che non sono d’accordo con Laura Pausini. La stimo ma su questa cosa la penso diversamente. Penso che nella Trap (dove si usa molto l’autotune, ndr) a volte gli artisti hanno più cose da dire rispetto a chi non lo usa. Magari le cose che canto io con l’autotune possono trasmettere più emozioni di alcuni colleghi che non lo usano. Io, per esempio, ascolto più volentieri Sfera Ebbasta. A me dà qualcosa in più uno Sfera nei suoi testi rispetto alla Pausini“.