Un’occasione straordinaria per andare al cinema, per tornare al cinema, nelle sale. E’ iniziato Lovers a Torino, 38esima (trentottesima!) edizione del più forte festival del cinema Lgbtqia+ in Italia, e la direttrice, Vladimir Luxuria, lo ha aperto proprio con un appello a ritrovarsi nelle sale del cinema Massimo.
Il festival è fitto di proiezioni fino a domenica compresa. Sono – come caratteristico di questi festival – film inediti non solo nelle sale ma neanche scaricabili da Internet, solitamente recentissimi e dedicati a storie di gay, lesbiche, trans e persone non binarie in genere. Sono lunghi, corti, documentari e ci sono solo poche ma leggendarie riproposizioni (Una giornata particolare, sabato alle 18).
Questa edizione è la prima sotto il Governo Meloni e risulta quindi ancora più interessante e speciale un dato politico. La Regione Piemonte è l’unica regione di destra che finanzia e sostiene una iniziativa del genere. Certo, si tratta del convergere di due onde lunghe, che passano dal Museo Nazionale del Cinema: l’onda lunga del sostegno torinese e piemontese al cinema in generale, e l’onda lunga della forza culturale del movimento Lgbtqia+ sotto la Mole.
Il sostegno della Regione Piemonte è nato ai tempi del centrodestra moderato e liberale. Comunque è stato rinnovato di recente. L’assessora Vittoria Poggio, leghista, ex dirigente Confcommercio ad Alessandria, ha deliberato un aumento dei finanziamenti in vista dei 40 anni del festival e ha partecipato di persona a una conferenza introduttiva di Lovers, alla Mole Antonelliana.
Per il Comune c’erano Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio Comunale. Del resto è proprio a Torino che si svolgerà il 12 maggio la conferenza indetta dai sindaci di centrosinistra a sostegno delle istanze delle Famiglie arcobaleno. Se alle prossime regionali trionfa Fratelli d’Italia la Giunta regionale manterrà questo liberalismo minimo verso il cinema “dei diversi”?
Il conflitto politico non è stato celato nella serata inaugurale, anzi. Diciamo che il discorso di apertura è stato dato ad Alessia Crocini, presidente nazionale delle Famiglie arcobaleno. Una scelta ben studiata dalla direttrice Vladimir Luxuria, dopo che il macato riconoscimento legale dei figli delle coppie dello stesso sesso, e anzi il disconoscimento dei parziali risultati ottenuti, è diventato un contenzioso aperto tra governo e opposizione.
Alessia ha salutato in Torino la città capostipite degli sforzi dei Sindaci più aperti e ha raccontato efficacemente le sofferenze delle madri e dei figli che non sono risolvibili con il lento e parziale tappabuchi della stepchild adoption per via giudiziaria. “Compito della politica sarebbe quello di guardare lontano. La Spagna non era tutta pronta al matrimonio gay quando è stato riconosciuto per legge…”. Il coordinatore del Torino Pride ha annunciato in quel momento una manifestazione per le Famiglie arcobaleno che si terrà a Torino venerdì 28 aprile alle 18.30.
Il programma del festival entra nel vivo con proiezioni in tre sale. Attendo con particolare curiosità un film nigeriano su una storia d’amore gay nel tormentato paese africano, e una sezione con quattro corti ucraini, scelti e presentati di persona da uno dei curatori del Kyiv Film Festival che vorrebbe organizzare e svolgere nella capitale ucraina un festival gemellato con Lovers.