Rinviato a giudizio solo il 3 ottobre dell’anno scorso per abuso d’ufficio, il presidente della Sardegna Christian Solinas (Partito Sardo d’Azione) dovrà rispondere di nuove contestazioni. Si tratta ancora una volta delle nomine in Regione. Un avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato per ordine della procura di Cagliari dagli uomini della Guardia di finanza al governatore e a un’altra ventina di indagati. Tra questi ci sono consiglieri regionali, vertici degli uffici della Regione e di enti, ma anche imprenditori. Il pubblico ministero Andrea Vacca ipotizza a vario titolo i reati di corruzione, abusi d’ufficio e induzione indebita.

Con Solinas sono indagati Alessandra Zedda, ex vice presidente della Regione e attuale consigliera regionale di Fi, Anita Pili, assessora regionale dell’Industria in carica, Massimo Temussi, ex direttore generale del centro regionale di programmazione e ora presidente e amministratore delegato di Anpal, Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Sardegna, Maika Aversano, presidente dell’Aspal, Silvia Curto, ex direttrice generale della presidenza della giunta, e Roberto Neroni, amministratore unico dell’Arst. Gli avvisi sono stati notificati anche a Silvia Cocco, Gianluca Calabrò, Emilio Fiorelli, Barbara Porru, Giancarlo Orrù, Nicola Giuliani, Marco Santoru, Francesca Piras, Damiana Palmira Pedoni, Gianfranco Porcu, Enrico Garau, Pasquale Onida e Gianfranco Mariano Lancioni.

Il presidente Solinas è già sotto processo nel primo filone d’inchiesta legato sempre alle nomine: il procedimento si riferisce agli incarichi assegnati e poi contestati a Silvia Curto e ad Antonio Belloi, dg della Protezione civile regionale. Il processo a Solinas corre in parallelo con quello aperto nei confronti dell’allora assessora regionale degli Affari generali, Valeria Satta, ora responsabile dell’Agricoltura. Nell’udienza del 21 aprile prossimo i due processi potrebbero essere riuniti per celebrare un unico dibattimento.

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