Il fratello minore di Nick Carter dei Backstreet Boys è annegato dopo aver ingerito sedativi ed inalato gas esilarante
Il cantante rapper americano Aaron Carter, 34 anni, fratello minore di Nick Carter dei Backstreet Boys, è morto annegato nella sua vasca da bagno dopo aver ingerito sedativi e inalato un gas euforizzante. Il suo corpo senza vita era stato trovato lo scorso 5 novembre nel bagno della sua casa a Lancaster, in California. Ora, i risultati dell’autopsia svelano i motivi del decesso del giovane musicista. Nel suo corpo è stata trovata una massiccia dose di Alprazolam (Xanax), che Carter aveva “mischiato” con del difluoroetano, “un gas usato nei detergenti spray ad aria che può indurre sensazioni di euforia se inalato”. L’inalazione di questo gas è una pratica abbastanza diffusa, tanto da aver ricevuto anche un nome, “lo sbuffo“.
Secondo i referti, Carter avrebbe perso conoscenza a seguito dell’inalazione, scivolando sott’acqua e annegando. Aaron aveva postato un video in diretta su Instagram in cui era stato visto con un inalante mentre “sniffava”. I fan, preoccupati per la salute del cantante, avevano avvertito le autorità che avevano fatto visita a Carter proprio il giorno prima del tragico evento. Il cantante aveva mandato via gli ufficiali, che appena 24 ore dopo sono dovuti tornare a casa sua per constatarne la morte per annegamento, dopo una chiamata ricevuta dalla governante di Aaron, che aveva trovato il suo corpo senza vita nella vasca idromassaggio.
A dare il triste annuncio della morte di Aaron è stato proprio il fratello Nick, che aveva condiviso sui social una serie di scatti assieme al fratellino, sotto cui aveva scritto:” Ho il cuore spezzato. Mi mancherà mio fratello più di quanto chiunque altro potrà mai sapere”. I rapporti fra i due si erano incrinati nel 2017, quando Aaron aveva accusato il fratello e la sorella di aver abusato di lui. Accuse che erano state smentite dal legale di Nick Carter, il quale ottenne anche un ordine restrittivo nei confronti del fratello minore, dichiarando che Aaron aveva minacciato di morte la moglie Lauren Kitt-Carter, che all’epoca era anche incinta.
La moglie del rapper, Melanie Martin, con la quale aveva da poco avuto un figlio, aveva dichiarato al Daily Mail:” Amo Aaron con tutto il mio cuore e sarà un viaggio crescere un figlio senza un padre. Vi prego di rispettare la privacy della mia famiglia mentre affrontiamo la perdita di una persona che amiamo molto”. Martin aveva sollevato dei dubbi sulla ‘fatalità’ della morte del marito: “Non ha senso, perché dovrebbe essere in una vasca da bagno con i vestiti addosso?“. Nel cellulare di Carter era stata trovata una conversazione fra Aaron e una persona anonima, a cui pare che il cantante dovesse 800 dollari per l’acquisto di una sostanza non meglio specificata. Aaron aveva scritto in un messaggio in cui dichiarava di non essere più interessato a comprare la suddetta sostanza, a seguito del quale il venditore anonimo lo avrebbe minacciato. Tuttavia gli agenti avrebbero escluso l’ipotesi di una ritorsione. Data anche la forte dipendenza da farmaci e da altre sostanze di cui soffriva Carter e per cui era stato ricoverato in rehab diverse volte.