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Carabinieri forzano la porta del Casino dell’Aurora e sfrattano la principessa Rita Jenrette Boncompagni Ludovisi: “La più brutta esperienza della mia vita”

La nobildonna se n'è andata con i suoi quattro barboncini bianchi dall’uscita sul retro della storica dimora, a bordo di un taxi

di F. Q.

E’ stata la più brutta esperienza della mia vita, ma la verità verrà fuori“. Con queste parole la principessa Rita Jenrette Boncompagni Ludovisi ha lasciato il Casino dell’Aurora dopo l’esecuzione da parte dei carabinieri dell’ordinanza di sfratto firmata dalla giudice Miriam Iappelli due settimane fa. La nobildonna se n’è andata con i suoi quattro barboncini bianchi dall’uscita sul retro della storica dimora, a bordo di un taxi. “Ho fede. Come diceva Martin Luther King in un famoso discorso, la verità verrà fuori. Puoi mentire così tanto ma le macchinazioni alla fine verranno a galla e la verità verrà fuori”, ha dichiarato Rita Boncompagni Ludovisi, terza moglie del principe Nicolò scomparso nel marzo del 2018, parlando in inglese al folto gruppo di giornalisti che la riprendeva e fotografava.

A pochi metri da lei, il terzogenito del principe, Bante Boncompagni Ludovisi, arrivato sul posto proprio per controllare l’esecuzione dello sfratto. La mattinata è stata lunga e turbolenta: lo sfratto era previsto per le 9 ma solo verso le 10 i militari sono riusciti ad entrare dalla porta laterale, che si trova alla destra del cancello principale del Casino dell’Aurora, i carabinieri con i fabbri e il medico per iniziare lo sfratto. Alle 11:45 circa la principessa è uscita dal retro e, dopo la breve dichiarazione rilasciata ai giornalisti, è salita a bordo del taxi per andare via. A Bante Boncompagni Ludovisi è stato consigliato di non entrare nella dimora. Il principe ha assistito ai movimenti dal cancello commentando: “Per fortuna (i carabinieri, ndr) sono riusciti a entrare”. È la fine di una lunga epopea? La Villa infatti, una delle più ricche dimore aristocratiche che custodisce al suo interno anche l’unico affresco realizzato da Caravaggio, è andata all’incanto con un valore di partenza di 471 milioni di euro, sceso a 145 milioni dopo cinque aste deserte.

“Il Casino dell’Aurora in prima istanza va chiuso e poi ristrutturato. Quindi è necessario che venga sgomberato l’immobile”, ha spiegato Boncompagni Ludovisi. “La terza moglie di mio padre continua ad affittare l’immobile e a tenersi i soldi. Siccome i soldi sono anche miei, questo non è assolutamente possibile”, afferma Bante Boncompagni Ludovisi, spiegando che la principessa “è stata richiamata più volte dal magistrato con più ordinanze a non farlo. Gli avvocati di lei mentono quando dicono che lei non affitta perché io ho colto un gruppo di ben 40 persone che entravano pagando 35 euro a persona, senza una copertura assicurativa specifica dell’immobile. Quindi possono rompere una statua, fare cadere una cosa. La Soprintendenza ha chiesto immediato intervento. Lei non ci fa entrare da anni e continua a raccontare a tutti i giornali del mondo bugie. Io l’ho vista cinque volte in vita mia perché mio padre, che già stava molto male quando l’ha conosciuta, l’ha sposata di nascosto. Noi figli praticamente non la conosciamo. Si inventa un sacco di bugie. Chiedo quindi alla stampa di verificare le informazioni che le vengono date”, conclude il principe.

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