Lo svio del treno merci, che stanotte ha bloccato la linea Firenze-Bologna e di fatto i maggiori collegamenti nord-sud, ripropone il tema della sicurezza ferroviaria e, in questo caso, quello del trasporto merci su ferro. La manutenzione e le restrizioni di velocità nell’attraversamento dei nodi strategici delle ferrovie italiane sono un obiettivo strategico ancora tutto da raggiungere. Diventa più difficile infatti gestire contemporaneamente il traffico merci e passeggeri anche se quello merci si svolge prevalentemente sulle linee passeggeri. A differenza di Germania e Francia, la nostra rete non dispone di linee dedicate al solo trasporto merci. Ne consegue che, con le criticità della rete (congestionata sulle tratte fondamentali) e la gestione inefficiente del trasporto merci, anche quest’anno Mercitalia (gruppo FS) in particolare ha chiuso con il bilancio in perdita di 148 milioni di euro.
Si conferma che i risultati sulla regolarità della rete ferroviaria per pendolari, per passeggeri di lunga distanza e per le aziende di trasporto non sono per niente apprezzabili. Ma il gruppo dirigente delle FS non viene mai messo in discussione anche se le sue performance sono nettamente al di sotto delle altre grandi aziende ferroviarie europee. Era il 4 giugno del 2022 quando un treno Alta Velocità deragliò, bloccando per parecchie ore, ancora una volta, il traffico di un altro nodo. Per non parlare del deragliamento di Tavazzano (Lodi), dove persero la vita due macchinisti, o di Pioltello (Milano), che causò la morte di tre passeggere, che hanno segnato negativamente la lunga e allarmante serie di incidenti ferroviari.
La manutenzione e il potenziamento della rete dei nodi dovrebbero venire prima di nuovi investimenti a macchia di leopardo sulla rete, visto che la capacità di spesa di RFI si sta rivelando troppo sbilanciata per le nuove linee. In queste ore anche i piani di riprotezione di migliaia di passeggeri bloccati per ore in tutte le stazioni italiane dimostrano pesanti lacune, quando un buon servizio sostitutivo di autobus di lunga distanza avrebbe potuto sopperire ai pesanti disagi. Sconcerta l’atteggiamento profittatore del vettore statale Ita Airways che vende, in queste ore, una sola andata Roma-Milano o viceversa a 350 euro.