Metà dei lavoratori dipendenti nel 2021 ha dichiarato redditi lordi sotto i 20mila euro e più di un terzo non è arrivato a 15mila. Oltre 4 milioni ricadono nella no tax area, cioè guadagnano così poco che sono esentati dal pagamento dell’Irpef. Solo 2,4 milioni hanno guadagnato più di 40mila euro. Nella fascia più elevata, oltre i 100mila euro, si contano solo 300mila persone. I dati sulle dichiarazioni 2021 pubblicati giovedì dal ministero dell’Economia confermano ancora una volta il livello bassissimo delle retribuzioni italiane e spiegano perché il nuovo taglio del cuneo fiscale annunciato dal governo nel Def sia giudicato del tutto insufficiente dalle parti sociali. Se i 41,5 milioni di contribuenti soggetti a Irpef hanno dichiarato in media 22.540 euro, in aumento del 4,5% sul 2020 segnato dal Covid, il sottoinsieme dei 22,6 milioni di dipendenti si è fermato a 21.500 contro i 60.500 degli autonomi e i 24.100 dei titolari di ditte individuali, esclusi gli 1,7 milioni che hanno aderito alla flat tax. I pensionati non sono arrivati a 19mila euro, in media.
Va detto che la differenza, come sottolinea il Tesoro, è in parte spiegata dal fatto che i redditi dei dipendenti sono al netto dei contributi previdenziali mentre quelli da lavoro autonomo e impresa vanno indicati al lordo, e per loro i contributi valgono in media oltre 8.700 euro. Ma anche la dinamica è tutta a favore dei redditi da lavoro autonomo e da impresa, che rispetto all’anno prima sono saliti rispettivamente del 14 e di oltre il 20% contro il +3,8% di quelli da lavoro dipendente.
Ampliando l’analisi a tutti i contribuenti emerge che uno su quattro, il 26% del totale, ha dichiarato al fisco un reddito fino a 15.000 euro e versa il 3,6% dell’Irpef complessiva. Sopra i 70.000 euro, nelle dichiarazioni dei redditi del 2021, ci sono invece solo il 4% dei cittadini che versano però il 31% del totale. Il rimanente 70% dei contribuenti si colloca tra i 15mila e i 70mila euro di reddito e dichiara il 65%. Dati da prendere con le pinze perché bisogna tener conto che gli autonomi, stando alle stime della commissione di esperti che valuta l’evasione fiscale, hanno una elevata propensione a nascondere parte del reddito al fisco. La regione con reddito medio complessivo più elevato resta la Lombardia (26.620 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (25.680 euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso, 16.300 euro.
L’imposta netta totale dichiarata è pari a 171 miliardi di euro, +7,4% rispetto all’anno precedente. In media ammonta a 5.452 euro e viene dichiarata da circa 31,3 milioni di soggetti, pari a circa il 76% del totale dei contribuenti. Circa 10,1 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero perché compresi nelle soglie di esenzione. Considerando i soggetti la cui imposta netta è interamente compensata dalbonus Irpef, riassorbito con la riforma Draghi, i contribuenti che di fatto non hanno versato l’Irpef salgono a circa 13 milioni.