Il celebre Teatro Bolshoi di Mosca ha annunciato oggi il ritiro dal suo repertorio del balletto “Nureev“, diretto da Kirill Serebrennikov. L’accusa? Farebbe “propaganda di valori sessuali non tradizionali“.
Il pezzo, dedicato al ballerino sovietico scomparso nel 1993 Rudolf Nureyev, aveva già suscitato le ire delle autorità russe al momento della sua prima nel 2017, quando Serebrennikov fu preso di mira per appropriazione indebita. L’ultima messa in scena risale al gennaio 2021, più di un anno prima dell’inizio dell’offensiva russa in Ucraina. “Lo spettacolo di Nureyev è stato ritirato dal repertorio a causa della legge (…) sulla propaganda dei valori non tradizionali“, ha spiegato il direttore del teatro moscovita, Vladimir Ourine, secondo quanto riportato dal suo servizio stampa.
Dalla fine del 2022, la Russia ha inasprito la sua legislazione anti-Lgbt, adottata ufficialmente nel 2013: inizialmente era stata vietata la “propaganda” tra i minori, ora invece è proibita anche “la promozione di rapporti sessuali non tradizionali”. I divieti coinvolgono in maniera capillare tutti i media: internet, libri, film e altre produzioni culturali.
Rudolf Nureyev, talentuoso danzatore e coreografo, direttore del Balletto dell’Opera di Parigi dal 1983 al 1989, ha segnato la storia della danza, rivoluzionando il ruolo maschile all’interno della disciplina. Considerato il più grande ballerino del Novecento, nel corso della sua esistenza non ha mai fatto mistero della sua omosessualità.