Doveva essere un evento di beneficenza, ma si è trasformato in una carneficina. Sono almeno 85 le persone rimaste uccise nella calca durante la distribuzione di denaro al pubblico organizzata da un gruppo di commercianti nella capitale dello Yemen, Sanaa, controllata dai ribelli Houthi. Oltre 300 i feriti. A scatenare il panico tra la folla nel quartiere di Bab el Yemen riunita davanti ad un centro di distribuzione – secondo i testimoni citati dal Guardian – sarebbero stati i colpi sparati in aria dagli Houthi in un apparente tentativo di tenere la situazione sotto controllo. Uno di questi avrebbe colpito un filo elettrico e provocato un’esplosione, scatenando il panico tra i presenti e la calca. “Tra i morti ci sono donne e bambini” e circa 50 feriti sono in gravi condizioni, ha detto la fonte della sicurezza, che ha voluto mantenere l’anonimato. La calca si è creata nella Città Vecchia quando centinaia di poveri si sono riuniti all’evento organizzato da commercianti senza coordinamento con le autorità locali, secondo il Ministero degli Interni gestito dagli Houthi. Il ministero ha detto che decine di feriti sono stati portati negli ospedali vicini. Il Ministero degli Interni gestito dagli Houthi ha dichiarato di aver arrestato due organizzatori e che era in corso un’indagine.

Lo Yemen, il Paese più povero della penisola arabica, è devastato dal 2014 da un conflitto tra gli houthi, ribelli sostenuti dall’Iran, e le forze filogovernative sostenute da una coalizione militare guidata dalla vicina Arabia Saudita. Negli ultimi giorni, il governo e i ribelli hanno effettuato un importante scambio di quasi 900 prigionieri, tra le crescenti speranze di pace nel conflitto che ha gettato il Paese in una delle peggiori crisi umanitarie del mondo. La scorsa settimana, una delegazione saudita, accompagnata da mediatori omaniti, si è recata a Sanaa per colloqui volti a rilanciare la tregua e a gettare le basi per un cessate il fuoco più duraturo. nel Paese, dove gli Stati Uniti conducono da anni una guerra senza quartiere contro l’ala locale di al Qaida presente nelle regioni centro-orientali, in questi nove anni di guerra nelle province centrali e occidentali, secondo l’Onu centinaia di migliaia di persone sono morte e diversi milioni di abitanti sono stati costretti ad abbandonare le loro case.

(nella foto oggetti e vestiti lasciati dalla folla durante la fuga)

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