A Cetara, borgo marinaro in provincia di Salerno, fiancheggiato da vigneti ed agrumeti che, come l’intero territorio comunale dal 1997 è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco in quanto parte della Costiera amalfitana, si costruisce. O si costruiranno “nuovi alloggi per l’edilizia residenziale e sociale”, come chiarisce la delibera di Giunta regionale del 21 febbraio 2023. Una operazione sostenuta dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pd, Fortunato Della Monica, e contrastata da Wwf, Club per l’Unesco di Amalfi e Italia Nostra, che hanno deciso di ricorrere al Tar. Contro la decisione della Regione di intervenire con una Variante al Piano Urbanistico Territoriale della penisola Sorrentino-Amalfitana approvato con legge regionale nel 1987 perché senza Variante sarebbe impossibile. “L’area dell’intervento interessa per 5.890 metri quadrati l’ambito definito come Zona di Tutela dell’ambiente naturale – 1° grado”: la variante è stata approvata con i 22 voti favorevoli della maggioranza di centro sinistra, il 18 aprile, nonostante l’atto di diffida e messa in mora e preavviso di danno ambientale, illegittima deroga al piano urbanistico territoriale, inoltrato da Italia Nostra.

“La Regione ha dimostrato ancora una volta di ricorrere alla Variante con disinvolta facilità. Le contrarietà di tipo paesaggistico, come quelle più specificatamente urbanistico, lo dimostrano. Se da un lato la strada di accesso al nuovo complesso edilizio presenta grave rischio idrogeologico, l’intera operazione piuttosto che connotarsi come di edilizia pubblica, sembra essere di edilizia privata”, ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it. Massimo Maresca, Presidente Italia Nostra Campania. “Si tratta di una strumentalizzazione. Tra le aree indicate dall’Autorità di bacino Destra Sele per realizzare gli alloggi ho scelto quella nella quale le opere infrastrutturali di contenimento sarebbero state meno impattanti. E poi ho preteso che gli assegnatari non potessero trasformarli in strutture recettive”, ha detto a ilfattoquotidiano.it il sindaco di Cetara, Fortunato Della Monica, che aggiunge come “il progetto sia bello ed equilibrato”.

Il progetto definitivo, predisposto dallo studio associato AS Nova e approvato dal Comune, prevede la realizzazione di 6 fabbricati, per un totale di 30 alloggi, articolati in più corpi di fabbrica di dimensioni, forme e altezze diverse, separati da giardini pertinenziali, spazi aperti, sistemi di scale e percorsi di collegamento, un viale pedonale, una strada carrabile, posti auto e aree sistemate a verde. Per una estensione complessiva di 7210 metri quadrati. Progetto che dalle associazioni ambientaliste è ritenuto scriteriato e inutile. Dal momento che la popolazione del Comune è in decrescita progressiva, almeno dal 2007.

Il progetto è stato avviato a giugno 2019 con la delibera di Giunta che dà mandato al Responsabile dell’Area tecnica di affidare l’incarico per la ricognizione di aree del territorio comunale nelle quali dislocare l’espansione per l’insediamento di edilizia residenziale sociale, prevista nel Piano urbanistico comunale approvato ad aprile 2018. A settembre, ecco l’affidamento, allo studio associato AS NOVA, il quale produce una relazione tecnica, che individua quattro aree per realizzare un volume edificabile complessivo di 43mila metri cubi, a fronte dei 17.500 metri cubi previsti dal Piano urbanistico comunale. La relazione viene approvata a febbraio 2020 dalla Giunta comunale. Che affida a maggio dello stesso anno, ancora a AS NOVA, uno studio di fattibilità per procedere alla modifica del Piano urbanistico territoriale e del Piano urbanistico comunale, per poter realizzare nelle zone individuate i volumi edilizi da destinare alla Edilizia residenziale sociale, ma anche ad ulteriori opere pubbliche. Nel frattempo le iniziali quattro aree si sono ridotte a tre, una a ridosso del centro storico e due nella frazione Fuenti, che il Put individua, rispettivamente di tutela ambientale di primo grado e di tutela naturale di secondo grado. A giugno 2020 la Giunta approva un duplice Studio preliminare di accordo di programma: uno per la realizzazione di alloggi, l’altro di due opere pubbliche, una Stazione dei Carabinieri ed un Centro raccolta rifiuti. Peccato che in Conferenza dei servizi si evidenzino delle contrarietà. In particolare, sia l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, che il Parco regionale dei Monti Lattari concedono il nulla osta solo per gli alloggi sociali, mentre non ritengono ammissibili la realizzazione delle opere pubbliche, “perché ubicate in zone a Rischio elevato e Pericolosità elevata”.

A questo punto il Comune punta sull’edilizia residenziale. Per questo a febbraio 2021 la Giunta procede ad un atto di indirizzo per la progettazione. Che viene affidata allo studio AS NOVA. Ad ottobre dello stesso anno è tutto pronto, elaborati grafici e relazioni tecniche. Che vengono approvati a dicembre. Convocando a marzo del 2022 una Conferenza dei servizi nella quale emergono numerose criticità. Infatti, nel parere del Parco Regionale dei Monti Lattari si evidenzia che gli interventi del progetto definitivo ricadono totalmente in area del sito della Rete Natura 2000 denominato “Costiera Amalfitana tra Maiori ed il Torrente Bonea”. Al punto che il Parco ritiene che il progetto debba essere assoggettato alla procedura di Valutazione ambientale strategica. Mentre il parere della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino è positivo, ma con prescrizioni. Come quello rilasciato dalla Comunità Montana Monti Lattari. Le criticità non ostacolano l’approvazione del progetto definitivo, a luglio 2022. Segue ad ottobre la trasmissione degli atti e degli elaborati, insieme alla richiesta di Variante, alla Regione. Il resto è storia recentissima. Anzi cronaca. Di una scelta molto controversa. Quella relativa alla Variante. Invece, sul progetto, in attesa del Tar, a decidere sarà la Valutazione di impatto ambientale, richiesta dal Parco dei Monti Lattari.

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