Il presidente del Cile, Gabriel Boric, ha annunciato un piano che prevede che le aziende private accettino il governo cileno come partner nell’estrazione del litio, utilizzato in tutto il mondo per le batterie dei mezzi elettrici e non solo. Boric ha detto che lo Stato parteciperà all’intero ciclo di produzione del litio in una “collaborazione pubblico-privata” che il governo controllerà. “Qualsiasi azienda privata, sia straniera che locale, che voglia sfruttare il litio in Cile deve collaborare con lo Stato”, ha dichiarato. Il Cile è il terzo Paese al mondo per riserve di litio, con 9,6 milioni di tonnellate, dopo la Bolivia con 21 milioni e l’Argentina con 19,3 milioni, secondo i dati del Servizio geologico degli Stati Uniti. L’anno scorso, però, il Cile è stato il secondo produttore mondiale, con una stima di 39mila tonnellate, dopo l’Australia, con 61mila tonnellate.
Boric vuole creare una compagnia nazionale del litio che collabori con le aziende private, ma ha ammesso che probabilmente ciò non avverrà rapidamente perché richiederebbe il sostegno di una maggioranza assoluta in entrambe le Camere del Congresso, che è frammentato tra una varietà di partiti. Nel frattempo, ha detto ancora Boric, sarà la Codelco (National Copper Corporation) a firmare accordi con soggetti privati per l’estrazione del litio. Attualmente sono due le società che estraggono il litio in Cile: la statunitense Albemarle e la Società chimica e mineraria cilena (Soquimich), che da tre decenni è controllata da Julio Ponce, il cui suocero era il defunto dittatore Augusto Pinochet. Boric ha dichiarato che i contratti di Ponce verranno rispettati. Il presidente cileno ha dichiarato che, oltre a essere coinvolto nell’attività mineraria, il governo promuoverà lo sviluppo di prodotti al litio con valore aggiunto, con l’obiettivo di diventare il principale produttore di litio al mondo.
La ministra cilena per le Risorse minerarie, Marcela Hernando, ha recentemente dichiarato al Congresso che il governo non può avanzare da solo nello sfruttamento del litio perché “la tecnologia e le conoscenze sono nell’industria privata”. È necessario un partenariato pubblico-privato, ha detto Hernando, anche se ha aggiunto che “lo Stato è il proprietario del litio”, una posizione “intransigente” del governo. L’anno scorso Soquimich ha versato al governo più di 5 miliardi di dollari per l’estrazione del litio, quasi il doppio delle entrate generate dall’azienda statale del rame. I pagamenti di Albemarle sono stati pari a 600 milioni di dollari. Gli specialisti stimano che la domanda di litio aumenterà notevolmente nei prossimi due decenni a causa della transizione verso le energie rinnovabili in tutto il mondo e del fatto che i veicoli elettrici utilizzano batterie al litio.