Romelu Lukaku salterà la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Juventus. La Corte d’Appello della Figc ha infatti respinto il ricorso dell’Inter per la squalifica di un turno inflitta all’attaccante nerazzurro in seguito all’espulsione nella gara di andata, rovinata dai cori e dagli ululati razzisti piovuti dagli spalti. “FC Internazionale Milano sente di dover rinnovare la vicinanza e il sostegno al proprio calciatore e manifesta il grande dispiacere nel prendere atto che la vittima è diventata l’unico colpevole“, scrive il club nerazzurro in un comunicato.
Il riferimento è alla sentenza della Corte d’Appello della Figc arrivata mercoledì, che ha invece accolto il ricorso presentato dalla Juventus contro la chiusura del primo anello della Curva Sud dell’Allianz Stadium imposta dal giudice sportivo a causa proprio degli insulti razzisti rivolti a Lukaku durante la semifinale di Coppa Italia contro l’Inter. Quindi, mentre il calciatore belga resterà a casa, la curva bianconera sarà regolarmente aperta nel prossimo match di campionato, domenica sera alle 20.45 contro il Napoli.
Lukaku aveva ricevuto il secondo cartellino giallo per la sua esultanza dopo il rigore del pareggio: l’attaccante aveva mimato il saluto militare e al contempo portato l’indice alla bocca per zittire il pubblico, replicando però un gesto che aveva già eseguito in Nazionale e che ha ripetuto dopo altre reti (senza mai essere ammonito). Quell’esultanza infatti è il marchio di fabbrica del suo amico Doku. Allo Stadium, peraltro, il gesto di Lukaku era arrivato appunto dopo i cori e gli ululati razzisti piovuti dagli spalti. L’arbitro Davide Massa l’aveva comunque ritenuta un’esultanza provocatoria e aveva deciso di mostrare il secondo giallo a Lukaku.