“Oggi in Italia si respira un clima di oppressione”. Lo dicono le attiviste di Non Una di Meno che questa mattina hanno presentato a Milano il corteo nazionale che si svolgerà il 6 maggio ad Ancona. Una manifestazione indetta per “difendere il diritto all’aborto libero, sicuro e gratuito in una regione in cui questo diritto è ormai gravemente compromesso, al punto da costringere chi vive nelle Marche a spostarsi fuori regione per abortire”. Ma secondo le attiviste, che hanno portato davanti alla Regione i “macigni” che ogni giorno sono sulle loro spalle, anche in Lombardia la situazione non è di molto migliore rispetto a quella marchigiana. In assenza di dati resi pubblici dalla Regione, i numeri raccolti dalle associazioni parlano di 11 strutture lombarde che non praticano l’interruzione volontaria di gravidanza; l’obiezione di coscienza varia dall’83% in provincia di Mantova al 46% in provincia di Milano; l’aborto farmacologico è ancora sottoutilizzato (media regionale del 35%, con punte che vanno dal 93% di Lodi allo 0% di Sondrio)”.