Dopo quattro anni Mina è tornata con un progetto discografico “Ti amo come un pazzo” di inediti con due cover speciali. La grande diva della musica italiana, a 83 anni dimostra, ancora una volta di essere non solo moderna, ma anche l'interprete per eccellenza dell'amore
Una voce che arriva, ancora una volta, come una carezza, altre volte si eleva come solo lei sa fare (anche a 83 anni), ogni parola viene sapientemente interpretata con l’animo struggente di chi sa leggere le emozioni del cuore. Mina è tornata – finalmente – a 4 anni dal progetto “Mina Fossati” e a cinque dal disco “Maeba”, con “Ti amo come un pazzo” (etichetta PDU, distribuita in fisico da Discoteca Laziale e in digitale da Pirames International). Un titolo forte, uno slogan efficace, che racchiude dodici “canzoni-fotoromanzo” (incluse le cover ‘Don Salvato” di Enzo Avitabile e ‘Tutto quello che un uomo’ di Sergio Cammariere) che raccontano le storie d’amore quelle tormentate, perdute, ritrovate o non corrisposte. “Un album morbido”, lo definisce il figlio e produttore Massimiliano Pani. Ed è esattamente così. Lo si evince anche dalla immagine di copertina del disco. Le copertine degli album di Mina sono storiche, perché da quando si è ritirata dalle scene la sua immagine è stata completamente trasformata da Mauro Balletti in mille volti iconici. Stavolta per “Ti amo come un pazzo” si evocano le riviste dei fotoromanzi degli Anni 40-50: il volto della diva della musica è accompagnato a quello di un uomo affascinante e misterioso. Non è un attore né un cantante, ma nella vita fa l’architetto. Pani ha spiegato che la genesi del disco dura tantissimo tempo, anche perché arrivano puntualmente fino a 6mila canzoni inedite all’anno, scritte perlopiù da autori giovanissimi, per Mina.
Il lavoro di selezione è stato certosino e con qualche sorpresa, come quella di Blanco che per il singolo “Un briciolo di allegria” ha pensato proprio al suo mito assoluto. Il produttore di Blanco, Michelangelo, presente alla presentazione alla stampa, ha spiegato che il risultato della collaborazione lo ha commosso: “Quando ho sentito la voce di Mina svisare sul finale della canzone, non me l’aspettavo. Mi sono dovuto sedere per l’emozione”. Altrettanto emozionato è stato Ferzan Ozpetek, in collegamento dall’estero perché impegnato nelle riprese dell’ultimo film targato Netflix “Monte Olimpo”, in uscita a Natale. Nel disco ci sono due canzoni legate a due pellicole del regista: “Buttare l’amore” dalla serie tv Disney+ “Le fate ignoranti” e “Povero Amore”, per il nuovo film. “Ho un rapporto speciale con Mina – ha spiegato Ozpetek – del quale sono geloso e tengo riservato. Mi confido molto con lei, anche perché ha la straordinaria capacità di individuare subito i punti deboli e quelli di forza di una sceneggiatura, di un film, di un video… Ha letto la sceneggiatura di ‘Monte Olimpo’, ha visto qualche immagine ed è rimasta molto colpita. ‘Non vedo l’ora di vederlo al cinema’, mi ha detto. Userò ‘Povero Amore’ probabilmente nei titoli di coda e un altro successo degli Anni 70 di Mina in una scena importantissima del film”. Su tutto il resto bocche cucite.
Da segnalare tra le chicche del disco “Don Salvato’”, dove Mina torna a cantare in napoletano. Una interpretazione intensa e unica come “na spina rinto o core”. Un pezzo tipicamente “miniano” è la bellissima ed emozionante “Fino a domani”, dove la voce dell’interprete per eccellenza si apre e vola su note magiche. C’è anche l’intensa “Lascia” (dove si invita a non rinunciare all’amore) firmato dal turnista 68enne Antonio “Tonino” Maio. Infine il mid-tempo irresistibile di “Non ho più bisogno di te”. “Ti amo come un pazzo” è un album importante che restituisce alla musica il ricordo e la certezza di quello che una eccellente interprete deve saper fare: far vibrare le corde delle emozioni non solo con la voce, ma anche con la potenza della personalità artistica.