Ha dato le dimissioni dal governo all’indomani dal delicatissimo rapporto interno da lui stesso commissionato e consegnato al primo ministro Rishi Sunak sulle accuse di comportamento aggressivo e “bullismo” nei confronti di alcuni suoi sottoposti, che loro stessi avevano denunciato. Il vicepremier e ministro della Giustizia britannico, Dominic Raab, si è dimesso con una lettera pubblicata su Twitter. Fonti interne a Downing Street insistono sul fatto che questa non sia stata una richiesta del primo ministro britannico.
My resignation statement.???? pic.twitter.com/DLjBfChlFq
— Dominic Raab (@DominicRaab) April 21, 2023
Il primo ministro ha ricevuto ieri le conclusioni di 8 denunce formali secondo le quali Raab si sarebbe comportato in modo offensivo nei confronti del personale durante un precedente periodo, mentre era in carica come ministro degli Esteri e segretario per la Brexit. Raab, 49 anni, nega le accuse di aver sminuito e umiliato il suo staff e ha affermato di “essersi sempre comportato in modo professionale”, ma aveva detto che si sarebbe dimesso se le denunce di bullismo fossero state confermate. Alla luce delle conclusioni del rapporto stilato dall’avvocato Adam Tolley, ha sentito quindi il “dovere” di compiere un passo indietro, perché “obbligato ad accettare l’esito dell’inchiesta” sul maltrattamento del personale dei ministeri guidati. Ma l’ormai ex ministro sottolinea anche che l’indagine “ha respinto tutte le accuse mosse contro di me, tranne due. Ritengo inoltre – ha aggiunto – che le due conclusioni negative siano errate e costituiscano un pericoloso precedente per la condotta di un buon governo”. Nella sua lettera di dimissioni, scrive infatti che “i ministri devono essere in grado di fornire un feedback critico diretto su briefing e presentazioni al fine di stabilire gli standard e guidare la riforma che la popolazione si aspetta da noi”. Allo stesso tempo, si è detto ”chiaramente dispiaciuto per eventuali offese involontarie”.