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“Open to Meraviglia”, l’intelligenza artificiale l’avrebbe fatta meglio? La campagna-prova del creator digitale (FOTO)

di F. Q.
La discussa campagna “Open to Meraviglia“, voluta dalla ministra del Turismo Daniela Santanché per “promuovere l’Italia nel mondo”, costata ai contribuenti la bellezza di 9 milioni di euro è destinata a diventare (anzi, lo è già diventata), oggetto di svariati meme.

Ma c’è chi è andato oltre. Come Matteo Flora, creator digitale e docente di Corporate Reputation e Business Storytelling, che ha provato a far realizzare la grafica della campagna direttamente all’Intelligenza artificiale. “Ho provato a fare realizzare la grafica della orribile campagna del Ministero realizzata da Testa alla AI. Per vedere se faceva peggio”, ha spiegato su Facebook pubblicando il risultato. Le immagini sono prese da Midjourney, un laboratorio che crea immagini da descrizioni testuali, mentre il nuovo claim “InfiniteWonder” è stato proposto da Gpt.

Il risultato ha diviso gli utenti, tra chi ha giudicato le immagini prodotte dall’intelligenza artificiale “molto meglio” di quelle realizzate dall’agenzia Armando Testa, chi le giudica “brutte allo stesso modo”, e chi, invece, ha fatto notare che mancano di un “filo” conduttore, di un contesto.

Di certo c’è la stroncatura, più o meno unanime, ricevuta dalla campagna. Non solo, infatti, le immagini della Venere fotoshoppata in stile influencer non sono piaciute al pubblico, ma, addirittura, nonostante il costo, il sito “opentomeraviglia.it”, non era stato registrato. Ciliegina sulla torta? Nel video promo della campagna compare anche la Slovenia.

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