Non una circolare rivolta agli studenti ma – in serata – un messaggio in cui, seppure in un inciso, si legge nero su bianco la condanna del regime fascista. “Oggi, condannando il fascismo, noi ci dichiariamo per le libertà individuali, per lo stato di diritto, per la sovranità popolare, per la pari dignità di tutti gli esseri umani: i pilastri della nostra Costituzione“. Finisce così per il ministero dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara la vigilia della festa della Liberazione, segnata dalle reazioni della maggioranza alle parole di Gianfranco Fini sull’opportunità che la premier Giorgia Meloni dica di riconoscerci nei valori antifascisti.

“Il 25 aprile è una data fondamentale nella storia della nostra Repubblica: segna la sconfitta della dittatura fascista, la fine della guerra, il ritorno alla libertà e alla democrazia”, scrive Valditara, che lo scorso anno – dopo le polemiche sulla lettera in cui festeggiava “l’esito drammaticamente fallimentare del Comunismo” – aveva ricordato di essere “figlio di partigiano della Brigata Garibaldi”.

“È dunque un giorno di festa”, continua la nota, “che deve essere celebrato nella gioia e nella concordia. La festa della Liberazione sia la festa di tutti gli italiani. La scuola, nella sua costante attività quotidiana, è il primo presidio della memoria di ciò che è stato, luogo di formazione per eccellenza delle nuove generazioni ai valori democratici. Un bene prezioso per l’intero Paese”.

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25 aprile, il messaggio di Silvio Berlusconi: “Viva la festa di tutti gli italiani che amano la libertà”

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