Il fascismo può assumere vari nomi: fascismo, nazismo, razzismo, sovranismo, Azov, Wagner, leghe, trumpismo, wahabismo, Isis e compagnia bella. Hanno tutti in comune l’idea di derubare o uccidere altre persone, per garantire potere a coloro che hanno il coraggio di uccidere e derubare.
Quella che più interessa noi italiani (terroni e nordici) si chiama mafia. Che non è una semplice organizzazione a delinquere ma un potere politico che gestisce un quarto dell’economia, un terzo del territorio, parte della politica e altro ancora. Non sono molti coloro che lo combattono con serietà e determinazione, fra loro – da quarant’ anni – ci siamo noi dei Siciliani.
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Noi pensiamo che il fascismo mafioso vada colpito al centro del suo potere: e cioè nei soldi. Sequestrare non solo i beni ma anche i capitali finanziari mafiosi, e darli ai giovani disoccupati per gestire i beni sequestrati: ecco il nucleo della nostra “politica”, in questo strambo paese in cui i veri partiti sono rimasti soltanto in due: la borghesia mafiosa e l’antimafia sociale.
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D’accordo, caro amico che leggi? Ma del tuo accordo teorico non ce ne facciamo niente. Se sei una ragazza o un ragazzo, segui l’esempio dei Siciliani dei nostri tempi, che non magari erano tanto carini però lottavano mafia e Cavalieri. Se sei uno dei nostri vecchi amici, che stai facendo ora? Alzati, chiamaci, torna spavaldo in campo come prima. Questa è la Resistenza, e si fa ora.