Nessun argomentazione nel merito alla base della decisione della Corte d’Appello della Figc di riaprire la curva della Juventus, inizialmente chiusa per punire i cori razzisti contro Romelu Lukaku nel match di Coppa Italia dello scorso 4 marzo. Il club bianconero ha vinto il ricorse nella partita contro il Napoli tutti gli spalti dello Stadium – compresa la Tribuna sud primo anello – erano quindi regolarmente occupati dai tifosi. Alla base della decisione della Corte, spiega La Gazzetta dello Sport, un errore tecnico da parte della Procura nella consegna della documentazione.
Stando a quanto riportano i giudici, infatti, “la trasmissione del rapporto della Procura federale è avvenuta alle ore 14.12 del giorno feriale successivo alla gara Juventus-Internazionale e quindi oltre il termine delle ore 14 di cui all’art. 62, comma 1, CGS”. Il contenuto del rapporto dava appunto conto dei cori e degli ululati razzisti, quindi era stato decisivo nel decidere la sanzione per la Juventus. Il ritardo di dodici minuti però ha annullato tutto. La Corte ha infatti sottolineato che “i motivi della tardiva trasmissione, rappresentati dalla Procura federale in sede di discussione, non costituiscano un impedimento oggettivo ed assoluto tale da giustificare il mancato rispetto del termine perentorio fissato dal Codice”.