Più di 300.000 profili che hanno condiviso scatti realizzati in 170 diverse località nel mondo, la classifica creata dai social dei turisti ha incoronato la capitale inglese come la più amata grazie alla dicitura #springinLondon
Londra, in primavera, è stata eletta la città più instagrammabile al mondo superando persino Parigi e New York. Basandosi sugli hashtag generati su Instagram da più di 300.000 profili che hanno condiviso scatti realizzati in 170 diverse località nel mondo, la classifica creata dai social dei turisti ha incoronato la capitale inglese come la più amata grazie alla dicitura #springinLondon. La passione degli inglesi per la botanica ed il giardinaggio sono cosa nota (in tv si parla solo di piante… e di cucina) e quando arriva la primavera ogni strada è un’esplosione di colori. Nell’anno dell’Incoronazione del nuovo re, poi, la competizione, anche tra vicini di casa, è altissima e ogni angolo regala la possibilità di scatti unici. Dando per scontata la bellezza di Hyde Park, Kensington Gardens e di tutti i grandi parchi, esistono degli itinerari alternativi lungo i quali avventurarsi per godere delle fioriture di stagione.
Il primo posto dove andare per passare tra le magnolie ed i ciliegi in fiore è sicuramente il giardino reale di Kew Gardens, sito Unesco, dove, solo per festeggiare il re, è anche possibile fare pic nic sul prato e barbecue fuori dall’aranceto. Nel 2016, Carlo III è diventato il patron di questi giardini botanici reali dove, nel 2000, aveva già inaugurato la Millennium Seed Bank, la più grande e ricca banca di semi selvatici internazionale. Nel giardino delle rose ne fioriscono 170 specie diverse, nella più grande serra di vetro al mondo, costruita in epoca Vittoriana, è possibile vedere oltre 10.000 specie di piante rare circondate, all’esterno, da 14.000 alberi incastonati nell’alboretum ed è lì, tra quelle ombreggiature che i più fortunati potrebbero anche incontrare qualche volpe disposta a farsi fotografare.
A Notting Hill, nascosto dentro Holland Park c’è il Kyoto Garden, pacifico e pittoresco come tutti i giardini dell’Asia Orientale; così come imperdibili sono le azalee evergreen di Isabel Plantation fondata nel 1830 nel parco boschivo di Richmond. A Londra questa primavera, in via del tutto eccezionale, aprirà gratuitamente il grande parco della residenza di Enrico VIII.
Hampton Court nel 2015 ha festeggiato i suoi primi 500 anni e oggi accoglie i visitatori per immergersi nel Privy Garden e nel terreno sul quale il re con la passione per le donne e la ghigliottina andava a caccia del cervo, Bushy Park. La prima volta che i sudditi furono ammessi in questi spazi verdi è stata nel 1838, quando così volle la regina Vittoria. Oggi è possibile perdersi anche nel labirinto, the Maze e arrivare ai giardini barocchi dove si attorciglia su se stessa la Great Vine, la grande vite ad arcata che è la più antica e larga del mondo.
In onore della festa della Corona inglese, i padroni di casa di Waddesdon Manor, i noti collezionisti d’arte della dinastia dei Rothshild, hanno preparato installazioni distribuite tra i fiori dei giardini che sbocciano all’insegna dei colori della Union Flag. Arrivando in un’ora da Londra nel Buckinghamshire tra Oxford e Luton, si può assistere ad un florilegio di gerani, begonie, petunie e salvia che riproducono fedelmente il rosso, bianco e blu distribuiti su un prato sul quale sono disseminate 55.000 piccole installazioni luminose di 3 cm a completare il quadro.
All’ingresso, invece, si stagliano 115.000 tulipani con gli immancabili narcisi gialli, la vera passione britannica che viene seminata ovunque. I giardini della residenza dei Rothschild sono stati realizzati da Alice de Rothschild (1847 – 1922), seconda proprietaria di Waddesdon, una grande appassionata di giardinaggio e di arte e oggi la voliera creata in suo onore è una performance artistica da vedere e instagrammare, ovviamente.