L’aria inquinata è il più grande rischio ambientale per i bambini in Europa e causa 1.200 morti all’anno, nonché malattie, disabilità e disturbi dello sviluppo equivalenti alla perdita di 110mila anni di vita. Lo afferma il dossier dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) corredato da una lunghissima bibliografia scientifica che elenca le malattie collegate alle emissioni di inquinanti da trasporto, riscaldamento e industria, che ai minori di 18 anni creano più danni che agli adulti. Secondo i dati dell’Eea, l’Italia è il primo Paese nell’Unione europea per morti premature imputabili a particolato fine (Pm2,5), biossido di azoto e ozono: nel nostro Paese l’impatto sulla salute dei più piccoli è stato recentemente denunciato da una lettera firmata da 14mila pediatri italiani, che hanno chiesto ai sindaci “un’azione coraggiosa, perché i danni alla salute sono gravissimi”. Tra le proposte, la pedonalizzazione delle aree intorno alle scuole, ma anche nuove piste ciclabili e “città 30” (con limite di velocità per le auto a 30 chilometri all’ora). L’agenzia Ue suggerisce invece di intervenire aumentando le aree verdi intorno alle scuole e progettando “strade scolastiche”, con limiti di circolazione.
Disturbi dello sviluppo, dall’autismo alla leucemia – “Vi sono prove crescenti che l’inquinamento atmosferico influisca sullo sviluppo cerebrale dei bambini, contribuisca al deterioramento cognitivo e che possa svolgere un ruolo nello sviluppo di alcuni tipi di disturbi dello spettro autistico“, afferma lo studio dell’Agenzia europea, utilizzando come fonti diverse pubblicazioni realizzate tra il 2015 e il 2022. “Alcuni studi hanno anche osservato un legame tra l’inquinamento atmosferico legato al traffico – con il benzene che gioca un ruolo chiave – e la leucemia nei bambini”, continua il dossier, portando a supporto tre ricerche pubblicate tra il 2012 e il 2021. Le criticità possono insorgere anche prima della nascita: “L’inquinamento dell’aria aumenta il rischio che i bambini siano più piccoli durante la gravidanza e del parto pre-termine, eventi che possono causare il rischio di diversi problemi di salute più avanti nella vita”. Dopo la nascita, invece, “aumenta il rischio di infezioni respiratorie nei bambini, tra cui infezioni acute delle vie respiratorie inferiori, polmonite, infezioni delle vie respiratorie superiori e otite”, nonché di asma.
Bambini più vulnerabili, soprattutto nel traffico – Il report spiega perché i bambini sono più vulnerabili ai danni dell’inquinamento: “La frequenza respiratoria dei bambini è superiore a quella degli adulti, poiché aspirano più aria per chilogrammo di peso corporeo”. Inoltre, “i più piccoli, a causa della loro minore altezza fisica, respirano aria più vicino al suolo dove vengono emessi e concentrati alcuni inquinanti, soprattutto dagli scarichi del traffico”. Ancora, “inalano una quantità maggiore di aria attraverso la bocca rispetto agli adulti, così l’inquinamento penetra in profondità nel tratto respiratorio inferiore, che è più permeabile”. Infine, “i corpi e gli organi dei bambini, inclusi i polmoni, sono ancora in fase di sviluppo, cosa che aumenta ulteriormente il rischio”.
Le soluzioni: “zone di aria pulita” con ciclabili e aree verdi – Sebbene le concentrazioni di inquinamento atmosferico a livello di Unione europea stiano diminuendo, continuano a essere pericolose e – sottolinea il dossier – “il 91% della popolazione urbana è ancora esposto a concentrazioni di inquinanti atmosferici superiori alle linee guida sulla qualità dell’aria dell’Oms del 2021”. Per questo “agire per proteggere i bambini europei dall’inquinamento atmosferico è urgente”. Tra le soluzioni suggerite: la creazione di “zone di aria pulita” intorno alle scuole “strade scolastiche” (ovvero con un divieto di circolazione all’inizio e alla fine della giornata scolastica nelle immediate vicinanze della scuola). Proprio a questa soluzione è dedicata l’iniziativa #StreetForKids dell’associazione “Clean Cities” che a partire dal 5 maggio promuove eventi locali per chiedere ai sindaci di tutte le città italiane strade scolastiche davanti a ogni scuola entro il 2030. Sulla mappa interattiva pubblicata sul sito web dell’associazione sono disponibili gli eventi a cui aderire nelle città: la più affollata è Roma con 35 iniziative, segue Milano con 19.