Anna Marcacci Brosio è scomparsa lo scorso 18 aprile, pochi giorni prima aveva compiuto 102 anni. Suo figlio Paolo ha assistito in diretta ai suoi ultimi momenti di vita grazie a una videochiamata, il giorno prima l’aveva vista e salutata: “Il 17 pomeriggio dovevo andare a Brescia per lavoro e sono passato da lei a darle il solito bacio. Dormiva. Me ne sono andato, ma davanti all’ascensore ho sentito qualcosa che mi richiamava indietro. Allora sono tornato, mi sono inginocchiato accanto al suo letto, ho recitato un Pater, un Gloria e un’Ave Maria e sono scoppiato a piangere. Le ho detto: ‘Mamma, ci rivediamo in cielo'”, spiega nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
La notizia della sua morte è stata accolta con grande dispiacere e con tantissimi attestati di affetto: “Non mi aspettavo quest’ondata d’amore e sono davvero grato, ho ancora 500 messaggi sul telefonino che non sono riuscito ancora a leggere. Alla camera ardente sono venuti il ct Marcello Lippi, il conduttore Carlo Conti, l’ex calciatore Nicola Zanone. Andrea Bocelli e sua moglie mi hanno scritto una lettera bellissima. I giornali locali hanno dedicato le locandine alla mia mamma”.
La signora Anna era diventata un volto noto del piccolo schermo alla fine degli anni 90 grazie a “Quelli che il calcio“: “Grazie a Fabio Fazio che mi voleva nel suo programma e all’inizio, non potendo avere me, invitò mia madre. Divenne presto ‘mamma d’arte’. Lei mi cazziava sempre – racconta Brosio – del resto ero la pecora nera. (…) Era sempre elegantissima e infatti mi rimproverava di non esserlo. Diceva che dovevo indossare la cravatta, essere più elegante, spazzolare le scarpe, che in tv sembravo un pazzo, ma che vergogna, mio padre era sempre inappuntabile”.
Due giorni dopo lo scherzo de “Le Iene” e la finta telefonata del Pontefice, l’ex volto del Tg4 incontrò con sua madre il vero Papa: “Volli farle una sorpresa e le dissi che l’avrei portata a visitare i Musei Vaticani. Poi, dopo un labirinto di passaggi, arrivammo al Palazzo Apostolico e in fondo al corridoio spuntò la sagoma di un sacerdote vestito di bianco che ci salutava con la mano destra, facendo segno di raggiungerlo”. La signora Anna, ai tempi 95enne camminava con un deambulatore, ma alla vista di Bergoglio “fece uno scatto da centometrista e spinse il deambulatore a una velocità incredibile finché raggiunse il Papa, lo baciò tutto e lo strinse forte: disse che era il giorno più bello della sua vita”, racconta Brosio nel corso dell’intervista.
Il giornalista annuncia che scriverà un libro su di lei: “Sto già prendendo appunti. Parlerò della sua eredità morale, del decalogo che mi ha lasciato negli ultimi giorni. Sono sicuro che mi aiuterà a realizzare la costruzione di un Pronto Soccorso a Citluk, vicinissimo a Medjugorje. Ho ricevuto la Pec che mi annunciava l’avvio dei lavori tre giorni prima che morisse”. Un decalogo che ha deciso di seguire: “Per esempio, mamma mi ha detto di fare pace con tutti coloro che mi hanno voltato le spalle. Per questo ho deciso di ritirare due querele per diffamazione, una contro un personaggio famoso dalla quale avrei potuto ricavare una cifra importante, che avevo già deciso di devolvere all’ospedale. Ma perdono tutti”.