Scritte in aramaico e segni sulla pelle. Sono questi i nuovi segni che sarebbero comparsi in casa di Gisella Cardia, la sedicente veggente di Trevignano Romano, che afferma di vedere la Madonna ogni terzo giorno del mese e di custodire una statuetta che lacrima acqua e sangue. Sono molti, infatti, i devoti che seguono o hanno seguito in passato la donna di origine siciliane. Tra questi c’è Simonetta, una donna del piccolo paese sulle sponde del lago di Bracciano che, come racconta a Fanpage.it, si è avvicinata “in un momento difficile, poi ho capito che non mi serviva credere a una veggente”. Dopo la sua esperienza, però, ha deciso di allontanarsene: “Ho capito dopo diversi episodi, che ciò che dice Gisella non è vero”. La prima volta che ne ha sentito parlare, come afferma sul sito, è stato il giorno della vigilia della festa patronale di Trevignano Romano, il 19 maggio 2016: “All’inizio credevo fosse una cosa stupenda, perché avevo dei problemi famigliari. Ho conosciuto Gisella e mi ha invitata a casa sua”. Simonetta, quindi, ha iniziato a frequentare la casa di Gisella insieme a un’amica per la preghiera. Nonostante non abbia visto mai la statua della Madonna piangere, un giorno, però, è stata chiamata proprio dalla presunta veggente per un altro fenomeno strano: “Un giorno Gisella mi ha chiamata e mi ha detto: vieni a casa nostra, è successa una cosa straordinaria. L’ho raggiunta e ho visto che sulla parete interna dov’era appeso il quadro del Sacro Cuore erano comparsi dei segni, lei mi disse che erano scritte in aramaico antico e che suo marito Gianni le aveva tradotte. A terra ho notato che c’era della polvere, ma non ho dato peso alla cosa. La tela invece era umida, l’ho tolta dal chiodo, l’ho girata ma dietro era asciutta”.
La donna racconta sempre a Fanpage.it anche del supporto che Gisella Cardia ha goduto da parte del vescovo precedente della diocesi di Civita Castellana, Romano Rossi: “Una volta è arrivato a casa di Gisella durante il rosario anche il vescovo Rossi e abbiamo pregato insieme a lui”. Lo stesso, successivamente, ha concesso per un periodo la recita del rosario nella chiesa della Casa del Fanciullo e Simonetta c’era proprio quando il vescovo ha alzato la statua della Madonna per la benedizione finale. L’ex seguace ricorda anche un altro fatto strano che è avvenuto in estate: “Gisella si è alzata ed è andata in un’altra stanza. Quando è rientrata ha ricominciato a recitare il rosario, si è accasciata a terra e si è messa una mano sul cuore, dicendo che le bruciava. Si è sbottonata la camicetta e sulla pelle aveva il simbolo dell’ostia con la scritta IHS” (la trascrizione latina dell’abbreviazione del nome greco di Gesù ndr).
Anche il marito di Gisella, Gianni, si è reso protagonista di alcune affermazioni importanti. Infatti, come si legge sempre su Fanpage.it, una volta Simonetta era con alcune persone sul terrazzo di casa Cardia, quando Gianni ha detto: “Dovete prepararvi, ci saranno tre giorni di buio, accadrà una catastrofe: dovrete fare scorte di cibo in scatola, acqua e munirvi delle croci di San Benedetto. Dovete sprangare le finestre con delle assi e mettere una croce su ciascuna finestra. Non fate entrare né uscire nessuno da casa” ricorda al sito Simonetta. “Sono rimasta confusa, ho continuato la mia vita normalmente. Altri hanno fatto scorte di cibo in scatola e di acqua e si sono barricate per giorni in casa senza andare al lavoro. Ovviamente non è accaduto nulla”. Simonetta, in questo periodo di amicizia, ha partecipato solo a tre presunte apparizioni: il 3 novembre e il 3 dicembre del 2016, il 3 gennaio del 2017. In questo contesto ha potuto toccare con mano le anomalie e le stranezze di questa storia. Dopo essersi allontanata da Cardia, la donna ha affermato a Fanpage.it: “Mi è venuto in mente ciò che mi ha sempre detto il mio parroco, ossia se vuoi pregare vai in Chiesa, oppure prega nella tua quotidianità, mentre fai le faccende domestiche, mentre guidi o vai al lavoro. Ho capito che non mi serviva nessuna veggente per parlare con la Madonna, che potevo farlo da sola nel mio intimo”.