“I pullman io non ve li mando. Perché sono persone nere? Esattamente. Io non porto i migranti, devono essere lavoratori di qua, italiani”. Così il titolare di una ditta di pullman di Napoli ha risposto a una delle una delle organizzatrici della manifestazione contro il decreto Cutro, Non sulla nostra pelle che aveva chiesto il motivo della disdetta ricevuta a poche ore dall’evento. L’azienda infatti avrebbe dovuto fornire 2 dei 12 pullman che domani, venerdì 28 aprile, partiranno da Napoli per raggiungere Roma dove è prevista la protesta. Ma a meno di due giorni ha contattato gli organizzatori, per comunicargli la mancanza di disponibilità nonostante l’accordo preso con oltre una settimana di anticipo. Contattato al telefono, il proprietario si giustifica: “Se me lo diceva all’inizio (che si trattava di migranti, ndr) le avrei detto subito che non avevo disponibilità”. Dall’altra parte della cornetta l’organizzatrice rimane sbalordita: “Ma è uno sciopero di lavoratori, se sono italiani o migranti a lei cosa cambia? I pullman li paghiamo lo stesso”. L’uomo insiste: “Io porto i lavoratori italiani“.
La telefonata, un vero concentrato di razzismo, è stata registrata e diffusa sui canali social dell’evento dal Movimento migranti e rifugiati di Napoli. “Così 100 persone – commentano in una nota – hanno appena perso il diritto di manifestare. Per questa ditta il problema non è la manifestazione né i lavoratori ma il fatto che siano migranti. Ricordatevi queste parole quando sentite dire che il razzismo non esiste, quando girate la faccia dall’altra parte se vedete un abuso, e ricordatevi queste parole che sono quelle di chi ha deciso da quale parte della storia stare”.
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