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Pras Michel dei Fugees “ha fatto la spia per la Cina”: il rapper rischia una condanna a 20 anni di carcere

Il vincitore del Grammy ed ex componente del trio hip hop famosissimo degli Anni 90 è stato dichiarato colpevole dalla corte distrettuale federale di Washington di 10 capi di imputazione tra cui spionaggio a favore di un Paese straniero (la Cina, ndr), riciclaggio di denaro e frode bancaria 

di Andrea Conti

Dalle stelle alle stalle. Uno dei componenti dello storico trio hip hop degli Anni 90 Fugees (insieme a Lauryn Hill e Wyclef Jean) rischia 20 anni di carcere. Sta facendo il giro del mondo la notizia che il 50enne Pras Michel è stato dichiarato colpevole dalla corte distrettuale federale di Washington di 10 capi di imputazione tra cui spionaggio a favore di un Paese straniero (la Cina, ndr), riciclaggio di denaro e frode bancaria. La sentenza definitiva è attesa nelle prossime settimane. L’artista non ha rilasciato dichiarazioni, mentre il suo avvocato, David Keller, ha detto: “Siamo estremamente delusi. Ma la nostra battaglia non finisce qui”.

Le prove raccolte dall’accusa vedono imputato il rapper come parte attiva nell’incontro tra il finanziere malese, Jho Low, sospettato di aver fatto sparire 4.5 miliardi di dollari dai fondi sovrani del suo Paese, e alti funzionari dell’amministrazione americana, inclusi gli ex presidenti Barack Obama e Donald Trump. Durante la sua testimonianza, la scorsa settimana, Michel ha affermato di aver ricevuto circa 20 milioni di dollari da Low nel 2012, per una foto con Obama. Inoltre il vincitore del Grammy ed ex Fugees avrebbe utilizzato 800mila dollari per finanziare la campagna elettorale di Obama, attraverso una serie di finti donatori, infatti gli stranieri non possono finanziare le campagne elettorali USA. A tal proposito Michel, durante il dibattimento in aula, ha dichiarato di non aver usato questi soldi su indicazione di Low, ma di averli spesi in totale libertà. “Avrei potuto comprare anche 12 elefanti, se avessi voluto“, ha dichiarato alla giuria. Nel 2017 quando Trump è salito al potere, si sono intensificate le indagini su Low per i soldi sottratti dal fondo sovrano malese. Così Low, secondo i pubblici ministeri, avrebbe dato a Michel oltre 100 milioni di dollari per spingere e corrompere, in qualche modo, il Governo, incluso Trump, ad abbandonare le indagini che lo riguardavano. Come riporta la CNN, i pubblici ministeri hanno aggiunto anche che Michel ha sostenuto l’estradizione di un dissidente cinese, Guo Wengui, per conto del Governo cinese.

Invece l’ex Fugees, respingendo le accuse, avrebbe sostenuto di aver semplicemente cercato di aiutare Low a trovare un avvocato negli Stati Uniti e di aver parlato alle autorità di Guo Wengui, solo perché pensava che fosse un criminale. L’ex membro dei Fugees ha anche affermato che i 100 milioni di dollari servivano per alcuni suoi investimenti nel settore dei media, non condivisi con Low. In attesa del verdetto intanto il finanziare non si trova e pare sia nascosto in Cina. Insomma sembra davvero una storia uscita dalla sceneggiatura di un film di 007.

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