Ad attaccare colui che si è ripreso in video mentre fa un barbecue e lancia il sale sopra la carne da mezzo metro come fosse un ballerino di flamenco, sono stati nove ex dipendenti ed ex manager di sei ristoranti diversi
Schiavista e sessista, ma soprattutto prodotti scadenti spacciati come extra-lusso. Questa volta sono gli ex dipendenti a dipingere un quadro terrificante dell’impero della ristorazione del celebre Salt Bae, il cosiddetto macellaio-imprenditore capace di eccessi grotteschi come le bistecche ricoperte d’oro. Diverse testimonianze raccolte da Business Insider mostrano come l’esuberanza folle in materia culinaria e di tariffario per i clienti sia tutta fuffa. Salt Bae, al secolo Nusret Gökçe, ha ormai aperto ristoranti ovunque nel mondo, ma nello specifico in luoghi dove irretire clienti d’alto bordo: Abu Dhabi, Dubai, Los Angeles, Las Vegas, Mykonos, New York, e non solo.
Ad attaccare colui che si è ripreso in video mentre fa un barbecue e lancia il sale sopra la carne da mezzo metro come fosse un ballerino di flamenco, sono stati nove ex dipendenti ed ex manager di sei ristoranti diversi. “Un tiranno con l’ossessione per la ricchezza e l’eccesso”, hanno spiegato alcuni. Poi via con le accuse di furto di stipendio, discriminazioni, violazioni delle leggi sul lavoro e una certa dose di machismo mescolata a misoginia e maleducazione. C’è addirittura uno di questi, un ex barista della steakhouse londinese, che ha paragonato il suo ambiente di lavoro ad Hunger Games, specificando che i membri dello staff “non sapevano mai se sarebbero stati licenziati prima della fine del loro turno”. “Le accuse non sono altro che un rimaneggiamento di vecchie cause legali in cui le rivendicazioni sono state contestate e sono state da tempo sistemate – ha spiegato l’avvocato di Salt Bae a Insider. “Sfortunatamente, i ristoranti di alto profilo e gli chef famosi sono spesso oggetto di affermazioni false. Nusret ha più di mille dipendenti in tutto il mondo: è un peccato che alcune vecchie cause legali e alcune osservazioni poco lusinghiere debbano oscurare il enorme sforzo per mantenere una forza lavoro di ristorazione globale”.
Del resto lo chef dalla bistecca d’oro non guarda in faccia a nessuno quando si tratta di stare dietro al registratore di cassa: in uno dei suoi ristoranti di New York gli affamati clienti possono pagare 300 dollari per un Golden Burger. E ancora: le cronache registrano incassi trimestrali da capogiro, come ad esempio il locale di Londra che avrebbe registrato 9,2 milioni di dollari nei primi tre mesi del 2023. Solo che gli ex dipendenti hanno affermato ripetutamente che il lusso venduto da questi ristoranti è una farsa. “Tutto, dai tovaglioli ai bicchieri è a buon mercato”, spiega un cameriere a Business Insider. Le uniformi dei dipendenti in poliestere infine, sono “le più orribili in cui abbia mai lavorato”, ha chiosato il testimone. Apoteosi finale, modello episodio di Lino Banfi barista in Vieni avanti cretino, è quello che racconta di una ex food runner del punto di ristorazione di Dubai. La giovane ha involontariamente consegnato una bistecca avanzata al tavolo sbagliato. Gesto che gli è costato circa 140 dollari poi tagliate dalle mance.