Un provvedimento per regolamentare un mercato degli affitti che, specie nelle grandi città, vede prezzi fuori controllo e inquilini sempre più strozzati dai costi di locazione. Dopo il Portogallo, che a febbraio ha deciso di acquistare le case abbandonate, dire addio a golden visa e licenze anche per Airbnb, anche il Congresso dei Deputati spagnolo, Congresso dei Deputati ha dato il via libera a una legge con diversi provvedimenti in ambito di politiche abitative, riguardante in particolare gli affitti. La norma stabilisce, tra altre cose, tetti per gli aumenti degli importi in caso di rinnovo di un contratto e limiti temporanei anche per i nuovi contratti applicabili da parte delle amministrazioni locali in zone con il mercato immobiliare specialmente “caldo”.
In termini generali, l’obiettivo è di evitare situazioni di prezzi esorbitanti, una preoccupazione comune a molti cittadini, in particolare nelle città più popolose. La nuova legge, che ora proseguirà il proprio iter parlamentare al Senato, prevede anche che gli onorari in favore di agenzie nei casi di firma di un nuovo contratto d’affitto non finiscano a carico degli inquilini, come accade spesso oggigiorno. Incluse anche misure di protezione per persone a rischio sfratto e incentivi a proprietari che contribuiscono a contenere i prezzi degli affitti.
La norma, frutto di un accordo tra le formazioni del governo (Partito Socialista e Unidas Podemos) e alcuni partner parlamentari, è passata al Congresso con 176 voti a favore, 167 contro e un astenuto. “Stiamo mettendo le basi di una nuova politica abitativa, per dar risposta a un autentico problema dei cittadini e che è origine del 70% delle disuguaglianze nel nostro Paese”, ha commentato in dichiarazioni riprese dalla tv pubblica spagnola Sánchez.
Il 25 aprile il premier spagnolo aveva annunciato in Senato che il governo provvederà alla costruzione di “20mila nuovi alloggi pubblici sui terreni di proprietà del ministero della Difesa attraverso l’impresa pubblica Sepes“, che si vanno a sommare ai progetti precedenti per un totale di 113.000 alloggi pubblici in più “per i giovani e le famiglie che non possono permettersi un appartamento e un affitto”. “Stiamo per lanciare la più grande promozione di alloggi pubblici e affitti a prezzi accessibili degli ultimi decenni”, ha detto Sanchez, spiegando che nei prossimi anni il governo metterà a disposizione 183mila appartamenti in affitto a prezzi accessibili, “rispetto ai 1.600 previsti dal Partito popolare durante il suo governo neoliberista“. “Nei prossimi cinque anni aumenteremo lo sviluppo dell’edilizia pubblica di oltre il 50%, per lasciarci alle spalle la cifra del 3% di alloggi pubblici, e cercare di raggiungere la media europea del 9%, puntando ai Paesi che arrivano fino al 20%”, ha aggiunto il leader spagnolo.