“Se noi smettessimo di mandare le armi, potremmo ospitare una cosa un po’ più seria di quella pagliacciata che abbiamo ospitato oggi e che è una vergogna. È una vergogna organizzare conferenze sulla ricostruzione dell’Ucraina quando stiamo mandando armi per distruggere quel poco di Ucraina che è ancora in piedi“. Così a Otto e mezzo (La7) il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commenta la conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina, che si è tenuta al Palazzo dei Congressi dell’Eur. A fare gli onori di casa sono stati la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i suoi vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso.
Travaglio aggiunge: “Mentre contribuiamo a distruggere l’Ucraina coi nostri armamenti e con quelli dei nostri alleati, facciamo le conferenze per spartirci le zone d’influenze dell’Ucraina, che continuerà a essere distrutta nei prossimi mesi fino a quando qualcuno deciderà di mettersi a un tavolo. Il tavolo lo organizzano quelli che non mandano le armi, perché quelli che mandano le armi a uno dei paesi belligeranti – continua – non verranno mai riconosciuti come mediatori super partes dagli altri. Pr questo motivo viene presa in considerazione la proposta cinese da Zelensky, il quale sa che i cinesi, per quanto amici dei russi, non li stanno armando. La telefonata tra Zelensky e Xi Jinping è fondamentale e ha lasciato in braghe di tela gli americani e i russi proprio perché è una cosa seria. Noi cosa facciamo invece?”.
Il direttore del Fatto spiega: “La nostra Costituzione ripudia la guerra come strumento risoluzione delle controverse internazionali con l’eccezione dell’assistenza agli alleati. L’Ucraina non è alleata né della Nato, né della Ue. E infatti l’Italia non ha mai inviato un fucile a tappo in 78 anni a nessun paese belligerante che non fosse alleato. Questa volta siamo entrati in guerra come paese cobelligerante, cioè nel modo più ipocrita: si mandano le armi e si lasciano ammazzare i soldati ucraini – sottolinea – perché non abbiamo nemmeno il coraggio di mandare uomini, che sono la cosa che manca veramente agli ucraini. Non è un caso se gli unici due paesi accreditati finora per mediare sono stati la Cina, che non manda le armi né alla Russia, né all’Ucraina, e la famigerata Turchia, che, dopo aver armato sia l’Ucraina, sia la Russia, adesso non arma più nessuno dei due, almeno stando a quanto dice”.