Il giornalista si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera
Mangia poco perché “ha meno appetito”. Ha smesso di andare a cavallo: “Fino ai 72 anni, montavo volentieri. Poi, la preoccupazione di cadere e fracassarmi le ossa diventate più fragili superava il piacere di cavalcare. Ovviamente, sto accorto nel mantenere la salute, che al momento è ancora solida”. Vittorio Feltri si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera. E in prima battuta ha spiegato che “il giovanilismo” di oggi porta a una sorta di “razzismo verso i vecchi”: “Me ne rendo conto anche a casa mia: i miei figli mi fanno lezione su come comportarmi, su cosa fare e non fare. Nel mio giornale, i giovani mi rispettano, ma sento anche che mi sopportano. Perciò, quando ho letto la vicenda di Joe Biden, ho voluto scrivere che avversare i vecchi è una stupidaggine: noi ottantenni non siamo né rimbambiti né catorci umani né persone da emarginare sperando che moriamo presto lasciando l’eredità”. Con la vecchiaia, Feltri dice di aver “accentuato la sfacciataggine. L’ho sempre avuta, ma ora di più. Quello che mi viene in mente dico” ma la memoria “a breve termine si è un po’ offuscata. Se mi chiede che ho mangiato ieri, non mi ricordo, il resto regge bene. E se ho un dubbio, so controllare in fretta su libri e enciclopedia”. E Google? “Non so neanche che sia. Fino a pochi anni fa, scrivevo sulla Olivetti 22. Ora, uso l’iPad. Però scrivo “e” congiunzione e lui scrive “è” verbo. Modifica le parole e io bestemmio come un carrettiere. L’iPad inganna, ma è lui l’asino, non io. Io ricordo ancora perfettamente anche il latino”. La domanda finale, immancabile, è sulle donne. A Vittorio Feltri piacciono ancora? “Sì, ma non mi ricordo perché”.