Dodici giorni fa, il ritiro dalla corsa a sindaco di Catania, dopo un incontro “con Giovanni Donzelli, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia”. Oggi l’arresto per un caso di presunta corruzione nella sanità siciliana. Pippo Arcidiacono è figura molto nota nella politica catanese: è stato assessore alla Mobilità e avrebbe voluto fare il sindaco. Il giorno del suo “passo indietro” ha rivendicato il fatto di essere un “uomo di partito”. Per questo ha anche assicurato il sostegno al candidato del centrodestra Enrico Trantino, attraverso la presenza di alcuni “suoi” candidati nella lista dei meloniani. Oggi è finito ai domiciliari insieme ad altre tre persone. Nell’inchiesta risultano indagati anche altri politici: Ruggero Razza, ex assessore regionale alla Sanità ed esponente di Fdi, e Antonio Scavone, esponente del Movimento per l’Autonomia, che era titolare delle deleghe al Lavoro, sempre con Nello Musumeci. Indagato anche il presidente dell’ordine dei medici di Catania, Ignazio La Mantia. Per loro e per altri cinque indagati la Procura aveva chiesto l’applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio. Il gip deciderà all’esito dell’interrogatorio di garanzia, come previsto dalla legge.
L’inchiesta – Insieme ad Arcidiacono, dirigente medico dell’Arnas Garibaldi di Catania, sono finiti agli arresti anche altre tre persone: un medico odontoiatra, Nunzio Ezio Campagna, un ex funzionario amministrativo dell’Università, Gesualdo Antonio Minissale, e un responsabile scientifico, Sebastiano Felice Agatino Ferlito. La procura guidata da Carmelo Zuccaro li accusa a vario titolo di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio o del servizio. L’indagine, condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania dal settembre 2020 al settembre 2021, ha consentito di acquisire elementi che per gli inquirenti dimostrano alcuni casi di turbative nelle procedure di attribuzione degli incarichi nell’ambito dei progetti ‘Obiettivo di Piano Sanitario Nazionale’ finanziati e approvati dall’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia, denominati ‘Osas Catania – sentinelle della prevenzione’ e ‘Prevenzione, diagnosie terapie delle carie dentali riscontrate nei cittadini fragili o in età scolastica della Provincia di Catania’. Procedure indette e gestite dall’Azienda Policlinico Universitaria di Catania, nonché il progetto ‘Centro Cardio Hub & Spoke, modello di prevenzione e riabilitazione’ procedura indetta e gestita dall’Arnas Garibaldi di Catania. Nel comunicato della procura etnea si legge che l’attività investigativa ha consentito di acquisire elementi in ordine al ruolo centrale che avrebbero avuto due degli indagati, cioè l’odontoiatra Campagna e Missale, che “all’epoca dei fatti funzionario amministrativo dell’Università di Catania e di fatto coordinatore dei progetti anche prima e a prescindere da una sua formale nomina, nella organizzazione e pianificazione delle condotte illecite contestate influendo sulla predisposizione dei bandi in modo da rendere pressochè certa la nomina dei soggetti predestinati secondo logiche finalizzate a garantire l’appoggio dei soggetti istituzionali comunque coinvolti nei progetti – ora nella fase genetica ora nella fase esecutiva – oltre che, contestualmente, a garantire vantaggi per sé o a favore di soggetti loro vicini”.
Le contestazioni ad Arcidiacono – Cosa viene contestato ad Arcidiacono? Scrivono gli investigatori che da dirigente dell’Arnas Garibaldi di Catania, il politico era “responsabile scientifico del Progetto denominato “Centro Cardio Hub e Spoke – modello di prevenzione e riabilitazione” presentato dall’Azienda Ospedaliera” e in questo ruolo “avrebbe concordato con Missale Gesualdo e Campagna Nunzio Ezio l’identità dei soggetti che avrebbero dovuto ottenere gli incarichi attribuiti nell’ambito del progetto da lui gestito in cambio dell’assegnazione di incarichi a persone a lui vicine sempre nei progetti Psn citati”. E così, oggi, a meno di un mese dalle elezioni a cui puntava, sono scattati i domiciliari.
Le contestazioni agli ex assessori – Gli ex assessori di Musumeci, Razza e Scavone, sono indagati per turbata libertà di scelta del contraente. La procura contesta un diverso episodio ciascuno. Razza è accusato dia ver favorito un candidato per un progetto da 10mila euro per ‘Osas Catania – sentinelle della prevenzionè; Scavone un altro candidato per un progetto da 15mila euro per il ‘Centro cardio hub e spoke – modello di prevenzione e riabilitazione’. Razza è ancora imputato a Palermo nell’inchiesta sulla presunta falsificazione dei dati Covid in Sicilia. L’otorinolaringoiatra Ignazio La Mantia, invece, è indagato per di turbata libertà degli incanti con l’accusa di avere favorito un candidato a un concorso a dirigente all’Ordine dei medici di Catania. Gli altri cinque indagati per cui la Procura ha chiesto la misura interdittiva sono Alberto Bianchi, Filippo Di Piazza, Giuseppe Di Rosa, Calogero Grillo, Maria Rosalia Leonardi. Il gip ha fissato l’interrogatorio di garanzia per il prossimo 5 maggio.
Chi è Arcidiacono – Come detto, Arcidiacono è un politico di spicco nella realtà catanese. Nel corso della consiliatura del sindaco di Fratelli d’Italia, Salvo Pogliese (poi decaduto per la legge Severino dopo una condanna per peculato in primo grado), Arcidiacono è stato infatti assessore. Un’esperienza che ha preceduto la scelta di candidarsi in prima persona per la carica di sindaco di Catania in vista delle elezioni di fine maggio. Una scelta che fino a qualche giorno fa sembrava confermata, nonostante l’accordo del centrodestra sulla figura di un altro storico esponente di Fratelli d’Italia, Enrico Trantino. Ma una decina di giorni fa, ecco la rinuncia: “Il mio impegno prosegue, anche se in forma diversa, – ha detto – attraverso i candidati del gruppo “La Sicilia del fare” che saranno presenti nelle liste Fratelli D’Italia e Trantino sindaco. Dopo un confronto, prima con Giovanni Donzelli, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, e nei giorni scorsi con Enrico Trantino, assieme al gruppo “La Sicilia del fare”, che ha il sostegno di importanti imprenditori – ha aggiunto – abbiamo deciso di tenere unita la coalizione. Da uomo di partito, assieme al gruppo che sosteneva la mia candidatura a sindaco, abbiamo, responsabilmente, deciso di offrire il nostro supporto. La mia scelta, seppur sofferta, testimonia la mia coerenza politica e l’appartenenza, da sempre, al centrodestra”.