“Una cretinata che hanno fatto”. Con queste parole papa Francesco, durante il volo per Budapest, ha definito le insinuazioni su Giovanni Paolo II diffuse nei giorni scorsi in relazione al caso di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana scomparsa nel giugno del 1983. Il Pontefice, nel corso dei saluti ai media al seguito, ha risposto a una inviata polacca che lo ha ringraziato per la difesa di papa Wojtyla.
È la seconda volta che Francesco respinge al mittente le accuse su Karol Wojtyla. “Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo – aveva affermato Bergoglio al Regina Caeli lo scorso 16 aprile – rivolgo un pensiero grato alla memoria di san Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate”. Il riferimento è quanto detto da Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, durante la sua partecipazione al programma Di Martedì di Giovanni Floris poche ore dopo l’udienza in Vaticano per la riapertura delle indagini sul caso: “Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case”, disse scatenando le polemiche.