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Marracash battezza il suo primo Festival: “Marrageddon a Milano e Napoli celebra la scena italiana hip hop con un po’ di nazionalismo, che non guasta”

Salmo, Fabri Fibra, Shiva e Paky saranno gli headliner che Marracash ha voluto sul palco di Milano, mentre a Napoli ci saranno Lazza, Geolier, Madame, Marra + Guè (In Santeria). A questi nomi se ne aggiungeranno altri nei prossimi giorni

di Andrea Conti

Marracash ha svelato la line-up ufficiale degli artisti che si esibiranno nel corso dei due appuntamenti del primo Festival Marrageddon, il 23 settembre a Milano all’Ippodromo Snai La Maura e il 30 settembre a Napoli all’Ippodromo di Agnano. Salmo, Fabri Fibra, Shiva e Paky saranno gli headliner che Marracash ha voluto sul palco di Milano, mentre a Napoli ci saranno Lazza, Geolier, Madame, Marra + Guè (In Santeria). A questi nomi se ne aggiungeranno altri nei prossimi giorni. I numeri sono importanti, come ha anticipato l’organizzatore Ferdinando Salzano ad di Friends & Partners: “Con il cast non ancora annunciato, erano stati venduti già 50mila biglietti (su una capienza di 80mila) per la data di Milano e anche per la data partenopea sono già andati via 20mila biglietti, sempre senza un nome in cartellone che non fosse quello di Marracash”. Il rapper e direttore artistico vorrebbe portare al suo Festival dei contenuti sociali e temi già affrontati negli ultimi dischi: “Stiamo lavorando – ha spiegato la sua manager Paola Zukar – per agganciare in modo coerente alcuni temi, come la salute mentale, di cui si è fatto portavoce”

Come nasce Marrageddon?
Questa idea mi è venuta dopo il mio tour nei palazzetti. Volevo suonare con altri amici per celebrare l’hip hop che ha raggiunto in questo Paese un posto di estremo rilievo. Mi piaceva accompagnare il set con un mastodontico palco, forse il più grande che un rapper italiano abbia calcato. Ho chiesto ai miei ospiti di preparare dei set piuttosto corposi e personalizzati. Insomma avremo performance con attributi e differenti per ogni artista.

Qual è il messaggio del Festival?
Un messaggio direi chiaro e netto: dopo il Premio Tenco che ho vinto (nel 2002 “Noi, Loro, Gli Altri” è stato eletto Miglior disco in assoluto, ndr), il San Siro di Salmo, la mia Arena di Verona e questo Festival direi che abbiamo abbattuto la frontiera dell’hip hop in Italia. È accaduto tutto in questi ultimi dieci anni

Come hai scelto gli ospiti?
Ho scelto i colleghi con cui negli anni ho costruito dei rapporti. Alcuni li considero “parenti”, altri miei compagni di viaggio o nella vita come Fabri Fibra e Gue. Ci sono altri veterani con cui ci sono state delle collaborazioni come Salmo, altri giovani promettenti come Shiva e Paky. Madame è una delle mie artiste giovanissime preferite. Poi annunceremo altri nomi di donne, in questo la scena rap ha abbattuto anche un’altra frontiera. E’ una scena dove ci si conosce tutti e la mia idea era richiamare tutti quanti”.

Avete pensato anche a qualche artista straniero?
Sì. Abbiamo provato a sondare il terreno per avere qualche ospite stranieri e ci sono stati degli ‘abboccamenti’. Non è comunque facile perché ci sono diversi tour internazionali in quel periodo. Comunque a prescindere da tutto il nostro obbiettivo è quello di dare spazio alla scena italiana. Sì c’è un po’ di nazionalismo e questa cosa, secondo me, non guasta

Tu sarai presente, dal pomeriggio fino alla sera, sul palco ad introdurre i vari ospiti?
Stiamo definendo tutto in queste settimane. Ci saranno sicuramente delle collaborazioni e delle interazione. Io farò sicuramente il mio show nella coda finale della serata. La mia firma qui è stata sicuramente quella di scegliere e scalettare ospiti e serate per preparare uno spettacolo che si riallacci più a quelli di Drake o Travis Scott. Non faremo comunque la formula del Jova Beach Party.

Pensate di riproporre il progetto anche nei prossimi anni?
Sarebbe un sogno e mi piacerebbe che questo diventasse un appuntamento annuale. I numeri che stanno arrivando dalle vendite dei biglietti ci stanno dando ragione a poter pensare a una appuntamento fisso.

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