“La divisione tra fascisti e antifascisti di cui si dibatte ogni 25 aprile? Un grande esercizio di ipocrisia che si ripete ogni volta che vince qualcuno che non piace al Pd, ovvero la richiesta di abiura al fascismo a chi va al governo”. Così Marco Travaglio nel suo intervento ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico in onda su Nove condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Andrea Scanzi ha commentato le polemiche seguite alla lettera pubblicata dal Corriere a firma della premier Giorgia Meloni in occasione della festa della Liberazione. “Penso che sia tornato il fascismo? No. Penso che ci sia una situazione vagamente paragonabile a quella del 1922? Assolutamente no. C’è un popolo che è pronto a farsi sottomettere da un Duce? Assolutamente no. – ha detto il giornalista – Ogni volta che qualcuno ha cercato di torcere la Costituzione in senso un po’ più verticale, come hanno provato a fare il centrodestra nel 2006 con il referendum sulla devolution e il centrosinistra di Renzi col referendum nel 2016, gli italiani hanno risposto a dovere. Perché gli italiani, per fortuna, non vogliono un padrone. Vogliamo continuare a dire che questi si devono dimettere? Lo possiamo anche dire tutti i giorni. Ma a che cosa serve? Quello che serve, secondo me, è evitare le ipocrisie, affidare i discorsi sul fascismo e l’antifascismo agli storici. – ha proseguito – Perché io sono molto interessato a sentire che cosa dice un vecchio comunista come Canfora o un simpatizzante dei ‘ragazzi di Salò’ come il professor Cardini. Non mi interessa minimamente un dibattito sul fascismo fatto da Elly Schlein e da Lollobrigida. Perché? Perché non me ne importa niente. Non mi sono mai posto il problema di cosa pensi Lollobrigida del fascismo. Non me ne frega niente. È un esercizio retorico che va bene per i giorni del 25 aprile e che andrà bene fra un anno, fra due anni, fino a quando il 25 aprile diventerà la festa della porchetta, perché ci avranno fatto dimenticare la drammaticità e la serietà di quella ricorrenza”, ha concluso Travaglio.
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