“La mia mamma era azione, era passione. Mi ha sempre insegnato che ci sono cose su cui non abbiamo controllo ma anche a individuare anche un piccolo aspetto su cui possiamo avere margine d’azione. Ho cercato in ogni modo di trovare un pensiero per andare avanti. Non trovavo niente che mi desse pace, poi ho capito che sei un’eroina e che avevi una risposta per tutto”. Erano centinaia le persone che hanno ascoltato alla commemorazione all’Univerisità di Pisa le parole della figlia maggiore Barbara Capovani, la psichiatra uccisa a Pisa da un ex paziente. “Mia madre ha passato la vita ad aiutare gli altri, ha dato un pezzetto di puzzle a ognuno di noi ogni volta che è stato necessario. Ognuno di noi – ha detto Alice- che l’ha avuta accanto a sé ha ricevuto questo pezzetto e così tutti insieme formiamo il puzzle anche servono centinaia e centinaia di pezzetti per formare Barbara Capovani, ma insieme possiamo ed è l’unico modo per averla con noi e portare avanti quello che ci ha trasmesso. Saremo lei ogni volta che non avremo paura, che lotteremo per ciò che è giusto e proteggeremo chi è in difficoltà, che daremo la vita, ogni volta che ci fermeremo ad accarezzare per strada i cani sconosciuti. Ho avuto la fortuna di essere cresciuta da un supereroe, i veri eroi non muoiono mai ma rimangono per sempre”.

Dopo di lei è intervenuta la figlia più piccola ancora minorenne: “Un mostro ti ha portata via. Per noi avresti fatto di tutto, non è giusto che sia capitato a te. Tutti i tuoi abbracci sono nel nostro cuore”. Infine, il compagno Michele Bellandi, commosso, ha detto di sentirsi “sollevato perché la più grossa preoccupazione era renderle giustizia e far capire chi era: era piccolina ma fortissima, scattante, impossibile da fermare. Barbara aveva intuito, intelligenza, competenze e voglia di aiutare e soprattutto sapeva sempre trovare le soluzioni. A 6 anni ha deciso di essere una psichiatra e ci è riuscita: la sua era una missione, non c’erano vacanze, chi provava a metterle i bastoni tra le ruote era sconfitto in partenza”. Ieri in forma strettamente privata si sono svolte le esequie e la cremazione della dottoressa, mentre oggi su richiesta dei suoi familiari l’Università di Pisa ha concesso l’aula magna del Palazzo della Sapienza, gremita da 300 persone tra istituzioni, familiari, amici e colleghi. Oltre cento persone stanno invece seguendo la cerimonia dal cortile dove giungono le commemorazioni attraverso il sistema di amplificazione.

“Oggi purtroppo possiamo solo prendere atto dell’impotenza degli strumenti con i quali abbiamo lavorato in questi anni -ha detto Eleonora Pulidori, presidente della sezione civile del tribunale di Pisa e amica della psichiatra uccisa dai tempi del liceo – Non dovrebbe un medico nel 2023 trovarsi ad affrontare questo rischio. Esprimo dolore anche per il senso di ingiustizia che provoca questa vicenda: io che sono abituata a lavorare nella giustizia sento profonda l’ingiustizia. Non è giusto quello che è successo e non doveva e non può succedere. E allora quali risposte possiamo dare? La risposta ce l’ha data Barbara con il suo esempio di persona e di medico pronta ad affrontare le cose con spirito costruttivo avendo cura dei pazienti. Dobbiamo reagire a questa tragedia senza arrenderci alle difficoltà, lavorando da addetti ai lavori, elaborando proposte che possano essere recepite fino al Parlamento per aggiornare un impianto legislativo che ne ha assolutamente bisogno mettendo il paziente al centro e garantendo la sua dignità così come la necessaria tutela del medico che lo ha in cura”.

“Confidiamo che tanti facciano sentire la propria solidarietà in questa occasione e per quanti non potranno essere presenti” alla fiaccolata del 3 maggio a Pisa, “una piccola luce sul balcone o sul davanzale della finestra potrà dimostrare che non si resta indifferenti di fronte a quanto successo. Una piccola luce nella speranza che non succeda mai più e che questa morte non sia avvenuta invano” scrivono in una nota le associazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria della Toscana invitando a partecipare alla fiaccolata. “Unite nel dolore e nell’indignazione per l’inaccettabile scomparsa della collega” le associazioni “chiedono a tutti, a ogni lavoratore, cittadino, rappresentante di istituzioni, senza distinzione di credo o appartenenza, di partecipare al dolore della famiglia e della comunità, unendosi alla silenziosa fiaccolata che si svolgerà a Pisa il 3 maggio a partire dalle ore 20 da piazza Vittorio Emanuele II”. La nota, intitolata una ‘luce per Barbara Capovani, è firmata da Intersindacale dirigenza Toscana: Anaao Assomed – Federazione Cimo-Fesmed (Anpo-Ascoti-Cimo-Cimop-Fesmed) – Aaroi-Emac – Fassi (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) – Fp Cgil medici e dirigenti Ssn – Fvm Federazione veterinari e medici – Cisl medici – Uil Fpl coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica, veterinaria sanitaria.

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