Continua il viaggio in 10 puntate negli oceani senza legge. Dieci video firmati dall’Outlaw Ocean Project, la ong fondata dal giornalista americano Ian Urbina (@ian_urbina) che si occupa di indagare i crimini che si consumano in alto mare. Un mondo popolato da pirati, schiavisti e profittatori di varia natura. Un mondo in cui non esiste una legge chiara e univoca e i reati, anche i più atroci, si consumano spesso nell’impunità totale. Ian Urbina ci guida alla scoperta di alcuni episodi in cui si è imbattuto nel corso di 10 anni di attività. Fatti spesso raccapriccianti per la loro crudezza, di cui il grande pubblico non è mai venuto a conoscenza.
L’Oceano è stato a lungo una metafora di libertà, l’ultima possibilità di fuga dai governi e dalla massa. Il terzo episodio della serie prodotta dall’Outlaw Ocean Project ci porta al largo delle coste dell’Inghilterra, a bordo di Sealand, una micronazione canaglia fondata nel 1967 da un avventuriero donchisciottesco su una piattaforma antiaerea abbandonata. Dalle sue viscere esploreremo il fantastico mondo dei libertari marittimi e degli architetti utopisti: rinnegati alla ricerca di modi per eludere le leggi della terra costruendo nuovi mondi nell’acqua internazionale e visionari che credono che l’oceano possa fornire la soluzione definitiva alla sopravvivenza della nostra specie.