Per gli italiani sono i salari bassi il più importante ostacolo all’occupazione. A dirlo è un sondaggio realizzato da Quorum/Youtrend per SkyTg24, da cui risulta che un intervistato su due (il 50% esatto), alla domanda su quale sia l’ostacolo principale per i datori di lavoro nelle assunzioni, ha indicato gli stipendi non all’altezza. D’altra parte l’Italia è l’unico paese dell’Ocse in cui le retribuzioni odierne non sono cresciute rispetto a quelle di trent’anni fa, e secondo i dati Istat nel 2022 il loro valore reale è sceso del 7,6%. Solo il 19% degli interpellati pensa invece che al lavoro vengano “preferiti sussidi e reddito di cittadinanza“, il 16% risponde che “in Italia mancano le professionalità richieste”, il 12% che “i giovani non vogliono fare determinati lavori“.

Sempre a proposito dei sussidi, il 52% degli intervistati si è detto d’accordo con la strategia del governo di tagliarli per stimolare l’offerta di lavoro: la percentuale sale al 77% tra gli elettori di FdI e al 62% tra quelli di tutto in centrodestra, mentre crolla al 37% tra chi vota Pd e al 28% tra chi vota M5s. Eppure, alla domanda su che tipo di misura sia più efficace contro la disoccupazione, la risposta più indicata è il taglio delle tasse sui salari (25%), seguita dagli sgravi fiscali alle imprese che assumono (22%), da un piano per la formazione e riqualificazione dei disoccupati (16%) e dagli investimenti per creare posti di lavoro (14%), mentre appena il 7% cita la riduzione dei sussidi per chi è disoccupato.

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