Negli ultimi mesi Toyota era stata spesso alla ribalta per le dichiarazioni dell’ex amministratore delegato Akio Toyoda – quello che ha portato il Gruppo giapponese fuori dalle crisi degli anni Duemila, al primo costo tra i costruttori globali e anche al successo nel motorsport – sull’elettrico, tecnologia sulla quale nutriva diversi dubbi.

Poi, dopo l’avvicendamento con il nuovo numero uno Koji Sato, l’azienda giapponese aveva imboccato con decisione la strada dell’elettrificazione, annunciando che avrebbe introdotto dieci nuovi modelli a batteria entro il 2026, con l’obiettivo di vendere 1,5 milioni di full electric all’anno. Tutto ciò senza rinunciare all’impegno sull’ibrido e sull’idrogeno, reputate due ottime soluzioni rispettivamente per il presente e per il futuro. Così, per fare il punto su tutti questi cambiamenti e ribadire il proprio impegno, Toyota Motor Italia ha organizzato una serie di conferenze stampa nella propria sede romana, dove ha parlato anche l’ad Luigi Ksawery Luca’.

Toyota ha confermato il proprio approccio multi-tecnologico per la transizione energetica e la volontà di raggiungere la neutralità delle emissioni di CO2 entro il 2040, riassumendo tutto questo nella visione denominata Let’s Go beyond. “Come leader nell’elettrificazione da 25 anni dimostriamo un impegno straordinario nell’immaginare e sviluppare quello che serve per vincere questa sfida. Tutto ciò attraverso il costante contributo alla realizzazione di una società sostenibile e inclusiva, con soluzioni di mobilità innovative ed elettrificate e nuovi servizi, per permettere a tutti di muoversi senza barriere e limitazioni, in totale sicurezza e rispetto per l’ambiente, senza lasciare indietro nessuno” è stata la premessa di Luca’. Che poi è entrato nei dettagli: “Quello che sperimentiamo oggi riguardo all’approvvigionamento energetico, rende sempre più importante l’approccio multi-tecnologico che Toyota persegue nella strategia di elettrificazione, per poter offrire un ampio ventaglio di soluzioni”.

Luca’ ha poi sottolineato che l‘innovazione è una caratteristica fondamentale anche dei servizi Toyota. Uno è l’ecosistema WeHybrid, con cui l’utente diventa un ambasciatore della tecnologia ibrida in quanto testimone dei benefici reali che derivano dal suo utilizzo. Poi c’è Kinto, il brand dedicato ai servizi in condivisione, che vanno dal noleggio a lungo termine, all’abbonamento flessibile, dal car sharing al car pooling fino alle app multimodali. Le soluzioni di mobilità disponibili coprono un arco temporale che va da pochi minuti a 72 mesi ed è pensato per le esigenze dei privati, delle aziende, delle comunità e delle istituzioni.“Le nostre soluzioni di car sharing, a parte quella di Venezia dove le auto si prendono e si lasciano in punti specifici, hanno tutte come riferimento le concessionarie, dove il cliente può noleggiare un’auto per il tempo che vuole oppure come vettura sostitutiva. I tassi di utilizzo e di redditività sono alti, e che nei prossimi anni verrà implementata da sempre più concessionarie” ha spiegato Luca’.

L’ad di Toyota Motor Italia ha poi condiviso una riflessione più ampia: “Il nostro obiettivo è creare un ecosistema di mobilità, che vada anche oltre l’auto. Concludo dicendo che non abbiamo paura di vendere meno auto e sappiamo che attraverso queste soluzioni il tasso di utilizzo delle vetture diventerà più alto”.

Infine, per quello che riguarda il futuro più a lungo termine, cioè l’idrogeno, Toyota conferma l’impegno che ha portato avanti negli ultimi trenta anni, con l’obiettivo di affiancare all’elettrico a batteria le celle a combustibile. L’idrogeno è una risorsa illimitata presente in forma inesauribile in natura, che permette lo stoccaggio, in forma gassosa, liquida o solida, di energia prodotta da fonti rinnovabili in maniera sicura e per lungo tempo. Il problema è la quasi totale assenza dell’infrastruttura di rifornimento, mentre riguardo ai prodotti la situazione è diversa, visto che dal 2014 a oggi Toyota ha consegnato 21.000 Mirai in tutto il mondo, di cui circa il 10% in Europa.

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