“Finalmente una buona notizia per la conservazione della natura: il Consiglio di Stato ha dato ragione a un ampio fronte di associazioni ambientaliste e per il momento ha bloccato lo sviluppo del carosello sciistico Ortler Ronda a Solda. La Federazione Ambientalisti Alto Adige e Mountain Wilderness chiedono ora alla Giunta Provinciale di abbandonare definitivamente questo progetto anacronistico”. Il Comunicato stampa della Federazione Ambientalisti Alto Adige e da Mountain Wilderness ha sottolineato l’ennesimo capitolo di una vicenda che si trascina da anni, tra delibere di giunta e tribunali amministrativi. Si tratta del “Completamento del progetto Ortler Ronda tramite la realizzazione della funivia “Hintergrat” e la pista da sci “Gran Zebrù” nel centro sciistico di Solda all’Ortles”. Siamo nel comprensorio sciistico di Solda, frazione del Comune di Stelvio, in provincia di Bolzano e all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Comprensorio sciistico che può già contare su diversi impianti e numerose piste. Ma che per divenire un vero e proprio carosello sciistico all’interno del comune di Solda, manca “di un collegamento diretto tra le aree di Orso e Madriccio”, spiega lo Studio di fattibilità realizzato a giugno 2016, ma modificato ad agosto 2017, dalla Società Funivie di Solda srl. Studio di fattibilità che riguarda “la realizzazione di un impianto di risalita dalla stazione a monte di Orso alla “Punta del Coston” e di una pista da sci che si colleghi all’esistente pista di “Passo Madriccio II”. Nello specifico l’impianto di risalita prevede una funivia di 1310 m di lunghezza, da 2330 a 2800 metri. Mentre il tracciato della pista parte dalla prevista stazione a monte della funivia a 2800 metri, per collegarsi all’esistente pista di Passo Madriccio II, a 2335 metri, per una lunghezza di 1950 e una larghezza media di 22 metri. Con una superficie occupata pari a 4,47 ettari. Un progetto importante quello di Funivie Solda Srl, anche per quel che riguarda gli investimenti programmati. Per la funivia 8,5 milioni di euro, con una quota compresa tra il 45 e il 75% finanziata “da fonti esterne” e 250mila euro per la pista, per la quale non è previsto alcun sussidio.
L’iter del progetto prende avvio con la delibera del dicembre 2015 del consiglio comunale di Stelvio con cui il Comune, nel cui territorio insieme a quelli di Prato allo Stelvio e Martello ricade l’intervento, approva lo studio di fattibilità per l’intervento integrativo “Ortler Ronda” e il Rapporto ambientale. Ma dal momento che l’Amministrazione provinciale di Bolzano, al quale era stato inviato, ravvisa che la documentazione è incompleta, il Consiglio comunale procede a luglio 2016 ad una successiva delibera. E quindi alla sua trasmissione, ad ottobre dello stesso anno. A questo punto la giunta provinciale ne valuta la liceità. Verificando che nel “Piano di settore impianti di risalita e piste da sci“, approvato a dicembre 2014, si afferma che “sarà da dare priorità alla realizzazione del concetto “Solda senza auto”, che l’incremento dei collegamenti sciistici potrà probabilmente agevolare”. Aggiungendo che “per quanto riguarda gli impianti e le piste esistenti negli ambiti Monte Orso, Pulpito e Madriccio in futuro potranno essere previsti esclusivamente lievi adeguamenti mentre sono da escludere ulteriori interventi integrativi”.
Viene acquisito il parere della Ripartizione Natura paesaggio e sviluppo del territorio. Parere nel quale si evidenzia la necessità di realizzare il Progetto di completamento dal momento che “può essere considerato un miglioramento qualitativo della stazione sciistica”. Contribuendo contestualmente “alla riduzione del traffico del paese e a creare i presupposti per una calmierazione del traffico”. Il Comitato ambientale presa visione del parere tecnico-scientifico, esaminato il rapporto ambientale, ad ottobre 2017 esprime un parere positivo con alcune condizioni. In precedenza, a settembre, l’Ufficio Sistemazione bacini montani aveva espresso il suo parere. Mentre a novembre è la volta della Ripartizione provinciale mobilità. Da parte sua l’Ufficio Parco dello Stelvio a gennaio 2018 si esprime con parere preventivo “nel complesso positivo … riservandosi di prescrivere misure compensantive nella fase della progettazione esecutiva”.
A febbraio 2018 la Giunta provinciale a voti unanimi approva il Progetto. Ribadendo l’impegno delle Società Funivie di Solda srl “a coordinare un processo partecipativo allo scopo di predisporre, entro il 2020, un piano della mobilità”. Tutto a posto, quindi? Non proprio. Almeno per le associazioni Club Alpino Italiano-Cai Regione Lombardia, Cai Alto Adige, Alpenverein Südtirol, Fai, Federazione Pro Natura, Dachverband-Federazione Protezionisti Sudtirolesi, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano–Tci, Wwf . La delibera della giunta non terrebbe conto del rispetto dei siti Natura 2000 Ortler Madatschspitze e Ulten Sulden, zone caratterizzate dalla presenza di 6 differenti habitat, 8 specie faunistiche ed elencate nella Lista Rossa dell’Alto Adige delle specie minacciate e di aree di importanza paesaggistica e naturalistica. Contrarietà che spingono le associazioni al ricorso al Tar, oltre al ricorso in autotutela al Presidente della Repubblica. Alla sentenza contraria del febbraio 2020, le associazioni rispondono, a giugno, con l’appello al Consiglio di Stato.
Appello accolto con sentenza dello scorso 18 aprile. Nella quale si specificano le motivazioni. La mancanza nel procedimento adottato dalla Provincia, nonostante l’intervento dell’Ortler-Ronda fosse incidente in una zona di protezione speciale, tutelata dall’Ue, sia di Valutazione di incidenza ambientale, che di Valutazione ambientale strategica, “tanto più necessaria poiché l’intervento integrativo ricade nel perimetro territoriale del Parco nazionale dello Stelvio, ancora privo del Piano e del Regolamento, costituente i parametri, gerarchicamente sovraordinati, cui devono conformarsi gli strumenti di pianificazione esecutivi delle opere realizzabili all’interno del Parco”. Gianluca Vignoli, di Mountain Wildrness, ricostruendo le fasi del progetto a ilfattoquotidiano.it si sofferma su uno degli aspetti che avrebbero dovuto caratterizzarlo. Spiegando che ”anche in occasione dell’approvazione della pista da sci e dell’impianto di risalita “Rosim”, nel 2013, la Giunta provinciale di Bolzano aveva previsto la realizzazione del concetto “Solda senza auto”. Che non ha avuto seguito. È soltanto servito alla Politica come foglia di fico per mascherare questa infrastrutturazione massiccia in un’area molto delicata”. La questione è probabile non sia giunta alla sua conclusione. Come temono le associazioni ambientaliste.
Ambiente & Veleni
Valutazione ambientale e strategica per la pista nel Comune di Stelvio, il Consiglio di Stato dà ragione agli ambientalisti
“Finalmente una buona notizia per la conservazione della natura: il Consiglio di Stato ha dato ragione a un ampio fronte di associazioni ambientaliste e per il momento ha bloccato lo sviluppo del carosello sciistico Ortler Ronda a Solda. La Federazione Ambientalisti Alto Adige e Mountain Wilderness chiedono ora alla Giunta Provinciale di abbandonare definitivamente questo progetto anacronistico”. Il Comunicato stampa della Federazione Ambientalisti Alto Adige e da Mountain Wilderness ha sottolineato l’ennesimo capitolo di una vicenda che si trascina da anni, tra delibere di giunta e tribunali amministrativi. Si tratta del “Completamento del progetto Ortler Ronda tramite la realizzazione della funivia “Hintergrat” e la pista da sci “Gran Zebrù” nel centro sciistico di Solda all’Ortles”. Siamo nel comprensorio sciistico di Solda, frazione del Comune di Stelvio, in provincia di Bolzano e all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Comprensorio sciistico che può già contare su diversi impianti e numerose piste. Ma che per divenire un vero e proprio carosello sciistico all’interno del comune di Solda, manca “di un collegamento diretto tra le aree di Orso e Madriccio”, spiega lo Studio di fattibilità realizzato a giugno 2016, ma modificato ad agosto 2017, dalla Società Funivie di Solda srl. Studio di fattibilità che riguarda “la realizzazione di un impianto di risalita dalla stazione a monte di Orso alla “Punta del Coston” e di una pista da sci che si colleghi all’esistente pista di “Passo Madriccio II”. Nello specifico l’impianto di risalita prevede una funivia di 1310 m di lunghezza, da 2330 a 2800 metri. Mentre il tracciato della pista parte dalla prevista stazione a monte della funivia a 2800 metri, per collegarsi all’esistente pista di Passo Madriccio II, a 2335 metri, per una lunghezza di 1950 e una larghezza media di 22 metri. Con una superficie occupata pari a 4,47 ettari. Un progetto importante quello di Funivie Solda Srl, anche per quel che riguarda gli investimenti programmati. Per la funivia 8,5 milioni di euro, con una quota compresa tra il 45 e il 75% finanziata “da fonti esterne” e 250mila euro per la pista, per la quale non è previsto alcun sussidio.
L’iter del progetto prende avvio con la delibera del dicembre 2015 del consiglio comunale di Stelvio con cui il Comune, nel cui territorio insieme a quelli di Prato allo Stelvio e Martello ricade l’intervento, approva lo studio di fattibilità per l’intervento integrativo “Ortler Ronda” e il Rapporto ambientale. Ma dal momento che l’Amministrazione provinciale di Bolzano, al quale era stato inviato, ravvisa che la documentazione è incompleta, il Consiglio comunale procede a luglio 2016 ad una successiva delibera. E quindi alla sua trasmissione, ad ottobre dello stesso anno. A questo punto la giunta provinciale ne valuta la liceità. Verificando che nel “Piano di settore impianti di risalita e piste da sci“, approvato a dicembre 2014, si afferma che “sarà da dare priorità alla realizzazione del concetto “Solda senza auto”, che l’incremento dei collegamenti sciistici potrà probabilmente agevolare”. Aggiungendo che “per quanto riguarda gli impianti e le piste esistenti negli ambiti Monte Orso, Pulpito e Madriccio in futuro potranno essere previsti esclusivamente lievi adeguamenti mentre sono da escludere ulteriori interventi integrativi”.
Viene acquisito il parere della Ripartizione Natura paesaggio e sviluppo del territorio. Parere nel quale si evidenzia la necessità di realizzare il Progetto di completamento dal momento che “può essere considerato un miglioramento qualitativo della stazione sciistica”. Contribuendo contestualmente “alla riduzione del traffico del paese e a creare i presupposti per una calmierazione del traffico”. Il Comitato ambientale presa visione del parere tecnico-scientifico, esaminato il rapporto ambientale, ad ottobre 2017 esprime un parere positivo con alcune condizioni. In precedenza, a settembre, l’Ufficio Sistemazione bacini montani aveva espresso il suo parere. Mentre a novembre è la volta della Ripartizione provinciale mobilità. Da parte sua l’Ufficio Parco dello Stelvio a gennaio 2018 si esprime con parere preventivo “nel complesso positivo … riservandosi di prescrivere misure compensantive nella fase della progettazione esecutiva”.
A febbraio 2018 la Giunta provinciale a voti unanimi approva il Progetto. Ribadendo l’impegno delle Società Funivie di Solda srl “a coordinare un processo partecipativo allo scopo di predisporre, entro il 2020, un piano della mobilità”. Tutto a posto, quindi? Non proprio. Almeno per le associazioni Club Alpino Italiano-Cai Regione Lombardia, Cai Alto Adige, Alpenverein Südtirol, Fai, Federazione Pro Natura, Dachverband-Federazione Protezionisti Sudtirolesi, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano–Tci, Wwf . La delibera della giunta non terrebbe conto del rispetto dei siti Natura 2000 Ortler Madatschspitze e Ulten Sulden, zone caratterizzate dalla presenza di 6 differenti habitat, 8 specie faunistiche ed elencate nella Lista Rossa dell’Alto Adige delle specie minacciate e di aree di importanza paesaggistica e naturalistica. Contrarietà che spingono le associazioni al ricorso al Tar, oltre al ricorso in autotutela al Presidente della Repubblica. Alla sentenza contraria del febbraio 2020, le associazioni rispondono, a giugno, con l’appello al Consiglio di Stato.
Appello accolto con sentenza dello scorso 18 aprile. Nella quale si specificano le motivazioni. La mancanza nel procedimento adottato dalla Provincia, nonostante l’intervento dell’Ortler-Ronda fosse incidente in una zona di protezione speciale, tutelata dall’Ue, sia di Valutazione di incidenza ambientale, che di Valutazione ambientale strategica, “tanto più necessaria poiché l’intervento integrativo ricade nel perimetro territoriale del Parco nazionale dello Stelvio, ancora privo del Piano e del Regolamento, costituente i parametri, gerarchicamente sovraordinati, cui devono conformarsi gli strumenti di pianificazione esecutivi delle opere realizzabili all’interno del Parco”. Gianluca Vignoli, di Mountain Wildrness, ricostruendo le fasi del progetto a ilfattoquotidiano.it si sofferma su uno degli aspetti che avrebbero dovuto caratterizzarlo. Spiegando che ”anche in occasione dell’approvazione della pista da sci e dell’impianto di risalita “Rosim”, nel 2013, la Giunta provinciale di Bolzano aveva previsto la realizzazione del concetto “Solda senza auto”. Che non ha avuto seguito. È soltanto servito alla Politica come foglia di fico per mascherare questa infrastrutturazione massiccia in un’area molto delicata”. La questione è probabile non sia giunta alla sua conclusione. Come temono le associazioni ambientaliste.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Economia & Lobby
Le promesse mancate del governo sul fisco: dalla flat tax allargata al taglio delle tasse al ceto medio, tutti gli annunci rimangiati
Mondo
Ucraina, Lavrov: “Insoddisfatti da proposte di Trump. No a un contingente di pace europeo e britannico”. Mosca valuta nuovi missili a corto e medio raggio
Mondo
Mar Rosso, italiani attaccati da uno squalo a Marsa Alam: un morto e un ferito. Facevano snorkeling
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Chi sta usando i farmaci sotto prescrizione medica può tranquillamente guidare. Come faceva l'anno scorso". Così Matteo Salvini in una diretta social. "Ovviamente ci sono farmaci che impediscono di guidare nelle ore successive, però esattamente come l'anno scorso chi prende dei farmaci oncologici. Abbiamo istituito un tavolo tecnico proprio per andare incontro alle centinaia di migliaia di pazienti che dietro somministrazione medica usano dei farmaci".
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - “Costruttivo, senza pregiudizi, determinato, ma sempre improntato ad un dialogo costante con il governo per fare davvero gli interessi dei lavoratori. Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in questi anni ha avuto il merito di confrontarsi con le istituzioni, criticando e proponendo allo stesso tempo soluzioni, senza però mai cercare, a differenza degli altri sindacati, il pretesto dello scontro e dell’istigazione alla rivolta sociale. A lui va il mio apprezzamento e il sincero ringraziamento di come ha svolto la sua delicata e fondamentale funzione, sempre e solo dedicata a tutelare davvero chi lavora”. Così, la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Ringraziamo Luigi Sbarra per il grande e costruttivo contributo che, alla guida della Cisl, ha dato alla tutela degli interessi dei lavoratori in Italia ed al mondo delle relazioni industriali. Ha guidato il sindacato con una vera visione strategica e con la consapevolezza che il dialogo tra le parti sociali e’ la chiave per rendere il sistema produttivo sempre più equo, dinamico e sostenibile. Lo ha fatto rispettando il ruolo e l’autonomia sindacale, senza mai trasformare la Cisl nell’appendice di una parte politica. Abbiamo sottoscritto la sua proposta di partecipazione dei lavoratori agli utili dell’azienda e continueremo a sostenerla politicamente in Parlamento. Auguriamo a Luigi Sbarra di continuare a contribuire, con la stessa dedizione, al bene dell’Italia”. Lo afferma il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Avere ridotto del 25 per cento, dal 14 al 28 dicembre, nei primi quindici giorni del nuovo Codice della strada, il numero di morti sulle strade è qualcosa che dovrebbe rendere orgoglioso me e voi". Lo dice Matteo Salvini in una diretta social.
"Mi faccio carico volentieri se c'è qualche polemica, ho le spalle larghe, ho rischiato 6 anni per aver bloccato immigrati clandestini. Quindi figurarsi se per salvare vite umane non mi faccio carico di qualche polemica e degli attacchi di Vasco o di radical chic di sinistra".
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - “Come dice Renato Brunetta sul Sole24Ore ‘in un carcere sovraffollato, luogo di isolamento, umiliazione, malattia e morte, la pena rischia di perdere la certezza dell'esempio, che è la vera fonte di legittimazione della potestà punitiva, per trasformarsi invece in certezza della recidiva’. È vero, e non conviene a nessuno un modello di pena che incentiva i detenuti a tornare a delinquere o a cominciare a farlo se detenuti ingiustamente. La sua proposta di indulto parziale, per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, merita attenzione e una iniziativa parlamentare trasversale. Sarebbe infatti positivo che anche nella maggioranza la proposta di Brunetta, che ha alle spalle una lunga militanza nel centrodestra, venisse raccolta e rilanciata. La situazione nelle carceri è incivile ed inaccettabile, quindi bisogna agire con urgenza”. Lo afferma il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - “Una manovra nella quale emerge la totale mancanza di visione economica del governo Meloni: competitività, occupazione, giovani, sanità, ambiente, riduzione del debito pubblico e concorrenza sono state le note a margine di una legge di bilancio in cui la parte più consistente è stata occupata dalle mancette elettorali dei partiti di maggioranza. Tutto questo è stato fatto calpestando la democrazia parlamentare, riducendo al minimo non solo le possibilità di modifica ma anche di dibattito”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
“Per fortuna, grazie alle poche modifiche fatte alla Camera, è stato possibile introdurre alcune cose positive. Attraverso un nostro emendamento, con buona pace dei pro-vita, è stato rafforzato il fondo per corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, relativamente alle tematiche della salute sessuale e dell’educazione sessuale e affettiva; inoltre è stato confermato e rafforzato il bonus psicologo ed è stato istituito il Fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore delle studentesse e degli studenti. Sono piccoli ma importanti passi avanti, nonostante - conclude Magi - un governo oscurantista e antiscientifico”.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - Se l'obiettivo del 2024 era quello di rafforzare il Pd e blindare la leadership, Elly Schlein può chiudere l'anno con un bilancio positivo. I dem sono nettamente il primo partito dell'opposizione e chi vince, si sa, difficilmente viene messo in discussione. Se a questo, però, la segretaria sperava di aggiungere anche l'avvio di un nuovo centrosinistra da contrapporre alla destra di Giorgia Meloni, le cose non sono andate per niente bene. La coalizione ancora non c'è, un'alternativa solida e credibile nemmeno e gli esiti dello sforzo 'testardamente unitario' di Schlein tutti da verificare. Sarà la sfida cruciale del 2025. E le insidie non mancano.
IL MANTRA DELL'UNITA', SCHLEIN E L'INEDITA PAX DEM - All'assemblea nazionale Pd di metà dicembre, Schlein ha presentato la nuova tessera dem per il 2025. Dopo gli occhi di Enrico Berlinguer del 2024, sarà uno slogan indicativo a segnare la direzione dell'anno che sta per iniziare: 'Unità'. "E' una parola bellissima e impegnativa ma soprattutto un programma, un metodo, un approccio alle cose”, ha spiegato la segretaria. Un messaggio rivolto ad alleati riottosi ma anche all'interno. Con Schlein si è realizzata una inedita pax dentro il Pd. Complice l'approccio unitario di Stefano Bonaccini, il perdente al congresso. Hanno pesato anche i continui appuntamenti elettorali del 2024: un voto quasi ogni mese è stato argine alle polemiche interne. E un Pd insolitamente poco litigioso è stato premiato nei consensi riportando i dem stabilmente ben sopra il 20 per cento e accorciato la distanza da Fdi di Meloni. Schlein riuscirà a mantenere la pax anche nel 2025?
DAL TIMORE DEL SORPASSO M5S ALLE EUROPEE AL PD PIGLIATUTTO - Se c'è un dato di chiarezza che il 2024 ha portato nel campo delle opposizioni è quello sui rapporti di forza. Il Pd chiude l'anno in uno stato di salute che era difficile prevedere. Era aprile, mancavano appena due mesi alle europee, quando tutti i sondaggi davano il Movimento 5 Stelle a una incollatura dai dem. Il timore del sorpasso serpeggiava tra i capanelli Pd in Transatlantico. Dopo due mesi di campagna elettorale in cui Schlein ha battuto il Paese insistendo su pochi temi chiave - la difesa della sanità pubblica, lavoro e salari innanzitutto -, è finita con quasi 15 punti di scarto tra i due partiti: 24,1 il Pd e 9,9 i 5 Stelle. Una caratterizzazione che ha premiato. Insieme alla potenza di fuoco, squadernata in termini di preferenze, dal 'partito degli amministratori': Stefano Bonaccini, il recordman del Sud Antonio Decaro, Dario Nardella, Giorgio Gori, Matteo Ricci, l'ex-presidente Nicola Zingaretti.
Un trend che si è confermato anche con le vittorie 6 a 0 nei capoluoghi di regione a giugno. E poi in autunno nelle regionali in Emilia Romagna e Umbria: con Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, il Pd vola al 42,9% e arriva al 30,2% con Stefania Proietti, sindaca civica di Assisi. E pure in Liguria dove la vittoria è sfuggita di un soffio ad Andrea Orlando, il Pd è comunque primo partito con il 27,6%, doppiando quasi Fdi. Ma accanto al successo dem, ci sono i 5 Stelle in caduta libera, la quasi scomparsa a livello regionale delle formazioni centriste. Schlein riuscirà a dar vita a una coalizione competitiva?
SCHLEIN LA ZEN E LE TENSIONI CON I 5 STELLE - "Il mio avversario è la destra di Meloni, non dirò mai una sola parola contro le altre forze di opposizione". Schlein la Zen. E' questo il segno che la segretaria del Pd ha dato ai rapporti, spesso molto difficili, con i 5 Stelle e Giuseppe Conte nel corso dell'anno che si sta chiudendo. Sono state soltanto due le volte, in cui Schlein ha rotto la linea che si è autoimposta. La prima quando in un incontro alla Camera, Conte le disse in faccia che il Pd è un partito "bellicista". Dopo 24 ore e con i dem in subbuglio, arrivò la replica: "Dal M5S esigo rispetto, basta con i continui attacchi e le mistificazioni che non servono a costruire l’alternativa. Se Conte attacca più noi che il governo Meloni sbaglia strada".
La seconda quando Conte annullò le primarie per le comunali a Bari alla vigilia dei gazebo. “Non ci sono più le condizioni per svolgere seriamente le primarie”, disse il leader M5S a seguito di alcune inchieste giudiziarie. Sulla 'questione morale', non ci fu Zen di sorta a tenere Schlein. La segreteria andò a Bari e dal palco la replica a Conte fu durissima in difesa dell'onorabilità del Pd e con l'accusa ai 5 Stelle di slealtà. “Ritirarsi dalle primarie a tre giorni dal voto è uno schiaffo alle persone perbene. Una scelta unilaterale che rappresenta un favore alle destre”. Fu rottura e alla fine a vincere a Bari è stato il candidato dem, Vito Leccese, al secondo turno con il 70%. Da allora, la segretaria ha ripreso la linea Zen. Nonostante un fine anno teso con i 5 Stelle che, pure dopo la vittoria di Conte su Grillo alla Costituente, restano riottosi all'alleanza: 'progressisti indipendenti', la definizione del leader M5S. Che ha fatto vacillare la pazienza di Schlein. "So bene che i processi di maturazione richiedono pazienza ma allo stesso tempo -ha detto la segretaria all'assemblea nazionale di metà dicembre- non possiamo passare il prossimo anno ognuno a farci gli affari propri, pensando rinviare alla vigilia delle politiche la sintesi e la costruzione dell'alternativa che dobbiamo alla nostra gente". Riuscirà Schlein a stringere un'alleanza organica con i 5 Stelle?
IL CENTRO E I SUOI FEDERATORI - "Il rischio è quello di avere una Quercia addirittura senza cespugli, ma solo circondata dall'erba". Parola di Romano Prodi dopo le regionali in Emilia Romagna e Umbria. Un rischio sentito da molti nel Pd, specie da chi avverte la mancanza di una gamba centrista alla coalizione che si cerca di costruire. Diversa dal fu Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda. In questi mesi si è parlato di possibili federatori: da Beppe Sala per un'area liberale e riformista a Ernesto Maria Ruffini con un taglio più cattolico-democratico. Al momento i lavori sono in corso ma il successo è tutt'altro che scontato. Schlein, da parte sua, sulle ipotesi in campo non ha proferito parola. C'è chi sostiene che un eventuale federatore del centro potrebbe diventarlo dell'intera coalizione 'scippando' a Schlein la candidatura a palazzo Chigi. Riuscirà Schlein a conquistare la premiership della coalizione?
DE LUCA, ARMI E SALVA MILANO, I PRIMI NODI DEL 2015 - Nell'anno che sta per aprirsi, ci sono almeno due o tre nodi che Schlein troverà già ad attenderla. Due sono materie parlamentari: la questione dell'Ucraina e delle armi e quella del cosiddetto Salva Milano. Su entrambe le questioni ci sono diverse sfumature tra i dem e su entrambe il Pd è sotto il fuoco amico di M5S e anche di Alleanza Verdi e Sinistra. Il rischio di una spaccatura delle opposizioni è quasi una certezza. A gennaio poi è attesa la sentenza della Consulta sul referendum contro l'autonomia. Se fosse ammissibile potrebbe al contrario rappresentare l'occasione per una battaglia unitaria di tutte le opposizioni. E sempre a gennaio, entro il 10, il governo dovrà decidere se impugnare o meno la legge De Luca per il terzo mandato. Schlein non ne vuol sapere di ricandidare il presidente campano e lui non ne vuol sapere di non ricandidarsi. La decisione di Meloni sarà determinante. Riuscirà Schlein a tenere la Campania a guida centrosinistra?