Il taglio delle tasse sul lavoro sbandierato dal governo? “Meloni ha detto il falso nel dire che è stato fatto ‘il più grande taglio‘. Non c’era bisogno”. Ad attaccare la presidente del Consiglio, è stato Matteo Renzi, nel corso di una conferenza stampa in Senato. “Grazie alla stampa per aver dato atto, con un fact checking, che era stato il nostro governo a lavorare di più per ridurre le tasse sul lavoro”, ha rivendicato, bollando il provvedimento come “un taglietto“.
Eppure, sul ‘taglietto’ il gruppo renziano, in teoria all’opposizione, non intende fare barricate, né esclude convergenze o astensioni in Aula: “Quale sarà il nostro voto sulDl lavoro? Non cadrò nel giochino di dire io cosa vota il nostro gruppo parlamentare perché è composto da due forze politiche. Non parlo anche a nome di Azione. Le decisioni su cosa fanno i gruppi parlamentari le prendiamo insieme ad Azione. Quello che è certo è che noi su questo tema facciamo una battaglia politica nel Paese. Cosa fare con i gruppi parlamentari, Richetti per la Camera e Paita per il Senato convocheranno la riunione dei gruppi””, ha tagliato corto l’ex presidente del Consiglio e senatore di Iv. Tradotto, il voto negativo non è scontato, anzi. Non soltanto perché, spiega, “il testo non lo abbiamo ancora visto“. Poi, precisa: “Da quello che è stato anticipato, ci sono delle cose che tornano rispetto alle nostre misure, si torna alle misure del Rei e del Jobs Act“.
Più che attaccare l’esecutivo, così, Renzi se la prende – non è una novità – con il resto delle forze di opposizione, dal M5s a Verdi-Sinistra, ma soprattutto contro il Pd. In tema di fisco “la prima proposta di Elly Schlein va nella direzione della patrimoniale. Noi giustamente prendiamo le distanze dal governo di destra, ma siamo diversi da questa sinistra perché non vogliamo aumentare le tasse”, ha attaccato Renzi. E ancora, prendendo le distanze dalla piazza dei sindacati: “L’idea del Pd e dei 5 Stelle in evidente debito di ossigeno di inseguire la piazze per dire ‘ci siamo anche noi’ ha portato il sindacato a dire ‘vengano pure ma sul palco ci stiamo noi’. Si può aderire o no a una manifestazione, ma il compito di un partito è di fare iniziativa politica”.
“C’è un problema per Elly Schlein – ha concluso Renzi –perché ha detto alcune cose che non manterrà e se le mantiene perde mezzo gruppo. Chiaro che sono interessato. Più radicalizza, più tiene in scacco M5s e sinistra radicale, più lascia spazio a noi riformisti”.