Un sogno che si realizza e la fatica che costa. Soprattutto perché l’obiettivo è la Luna. Corsi di sopravvivenza e lunghi allenamenti in piscina per imparare ad affrontare una passeggiata spaziale, ore di pazienza per preparare i campioni da analizzare in microgravità, emozioni incredibili e tante sfide: per i cinque candidati astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea l’addestramento che hanno iniziato nei primi giorni di aprile “è come tornare sui banchi di scuola” e il loro sogno è la Luna, a partire dalle missioni a bordo della futura stazione Gateway nell’orbita lunare, che dovrebbe essere operativa dal 2025. “Siete cruciali per il futuro”, ha detto il direttore generale dell’Esa, Josef Ascbacher, nella conferenza stampa dei cinque candidati astronauti selezionati nel novembre scorso.

“Ci sentiamo già una squadra”, ha detto la francese Sophie Adenot (al centro della foto). “Davvero colpito dalle sfide tecniche da affrontare” – ha detto il belga Raphaël Liégeois – e incoraggiato dal “sostegno concreto” che trova in ogni prova, mentre per la britannica Rosemary Coogan (a destra) lavorare insieme nell’addestramento “è una gioia incredibile”. E, nonostante la sua esperienza nell’industria aerospaziale, anche per lo spagnolo Pablo Álvarez Fernández (a sinistra) ogni cosa è nuova e affascinante, mentre lo svizzero Marco Siebe si è già appassionato alle prove pratiche di sopravvivenza. Solo al termine del corso, nella primavera 2024, avranno diritto alla qualifica di astronauta dell’Esa e potranno cominciare a prepararsi ad affrontare la loro prima missione. Si comincerà con la Stazione Spaziale Internazionale, ma nel futuro c’è la Luna, ha detto David Parker, che da 7anni è a capo dell’Esplorazione umana e robotica dell’Esa ed è ormai giunto alla conclusione del suo mandato. “Questo un giorno speciale”, ha detto ai candidati astronauti, ai quali ha presentato i programmi futuri di “un programma di esplorazione spaziale che sta crescendo”.

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