Un boccone, magari più grosso del normale, buttato giù in fretta e il respiro che improvvisamente si blocca, con il rischio di rimanere soffocati. È uno degli incidenti che possono accadere tra i bambini, specie nel periodo dello svezzamento, e di fronte al quale molti genitori si devono mettere alla prova. Ecco allora che è fondamentale conoscere le manovre antisoffocamento, vere e proprie salvavite. Per questa ragione una ex infermiera, Nikki Jurcutz, ha condiviso un video su Instagram su quanto imparato in anni di esperienza sul campo. La ragione principale? La maggior parte dei genitori ha paura di colpire troppo forte i figli sulla schiena e fare loro del male mentre eseguono la manovra di disostruzione. “Quello del soffocamento da cibo o oggetti è un fenomeno che in Italia, purtroppo, causa circa 50 morti tra i 0-14 anni”, ci dice Vincenzo Agrò, infermiere di area critica presso l’elisoccorso di Caltanissetta. “Ma una cosa va detta subito: in caso di sintomi da soffocamento bisogna chiamare immediatamente il 118”. Nel video, Jurcutz sostiene che in casi di emergenza non si debba aver paura di usare troppa forza, perché sarà proprio quella a salvare potenzialmente la vita al bambino. “Se sei arrivato al punto di dover usare i colpi alla schiena, significa che tuo figlio non riceve ossigeno nei polmoni”, ha spiegato. Che esorta i genitori a familiarizzare con il primo soccorso per il soffocamento e spiegato il modo corretto di dare i colpi.
Prevenire il soffocamento: cibo a pezzettini
“Bisogna agire sulla prevenzione”, continua Agrò, “i genitori non devono dare ai bambini alimenti duri e lisci che devono essere masticati con un movimento di macinazione (es. arachidi, nocciole, uva, confetti, pomodoro pachino, verdure crude). Una raccomandazione è di non fare mangiare noccioline ai bambini fino all’età di sette anni”. La stessa Jurcutz propone che in casi di alimenti dalla forma tonda, bisogna schiacciarli o tagliarli in quattro parti. Così facendo, anche se il pezzo di cibo dovesse rimanere bloccato nelle vie aeree, consentirebbe comunque il passaggio dell’aria. E ancora, “Non lasciate mangiare il bambino mentre gioca, davanti alla televisione, in macchina o mentre cammina. Piuttosto insegnategli a masticare e deglutire il cibo prima di parlare o ridere”, ricorda Agrò. Che aggiunge: “Ricordiamo che la gomma da masticare è inappropriata per i bambini. I genitori devono anche essere consapevoli che alcuni oggetti più di altri sono stati associati al soffocamento, tra cui palloncini sgonfi o rotti, spille, monete, palline, cappucci di penne o evidenziatori, piccole batterie a pastiglia”.
Manovre antisoffocamento
Esistono due tipi di ostruzione, parziale e completa. Spiega Agrò: “Parziale, è quando tossisce, emette suoni, piange respira anche se con difficoltà: in questo caso è sconsigliabile qualsiasi manovra di disostruzione, perché potenzialmente in grado di trasformare un’ostruzione parziale in una completa, ossia quando non tossisce, non emette alcun suono, smette di respirare. Tipico è il segno delle ‘mani intorno al collo’. Quale manovra fare in questo caso? “Se il bambino è cosciente, con la mano assicurare il capo del bambino fissando la mandibola tra pollice e indice posizionati a ‘C’. Lo facciamo poi appoggiare sul ginocchio facendo in modo che diventi un ‘piano declive’, ed abbia la testa posizionata verso il basso. Subito dopo si effettuano le manovre di disostruzione con 5 colpi interscapolari con via di fuga laterale, alternandoli a 5 compressioni sub-diaframmatiche (Manovra di Heimlich). Si continua alternando 5 colpi interscapolari e 5 compressioni subdiaframmatiche fino a disostruzione avvenuta o fino a che il bambino risulti incosciente. Nella maggior parte dei casi, queste manovre risultano efficaci”. Un ultimo consiglio: non mettete mai le dita nella gola del bambino per provare a rimuovere il cibo: il rischio è che venga spinto ancora più in basso provocando soffocamento.
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