Sono tre i palestinesi uccisi durante un’operazione dell’esercito israeliano nella città vecchia a Nablus in Cisgiordania secondo l’aggiornamento del ministero della Sanità, citato dalla agenzia palestinese Wafa. L’esercito israeliano ha fatto sapere che due di loro sono considerati i responsabili dell’attacco lo scorso mese a colpi d’arma da fuoco contro un’auto israeliana durante il quale furono uccisi tre membri della famiglia Dean, madre e due figlie confermando l’uccisione degli “operativi terroristici di Hamas Hassan Ktnani e Maed Mitsri che hanno ucciso Leah, Maia e Rina Dee il 7 aprile in un attacco a fuoco adiacente alla comunità di Hamra”. Questa mattina – ha spiegato il portavoce militare – dopo una “precisa” notizia di intelligence, le forze di sicurezza hanno “fatto irruzione nell’appartamento in cui si trovavano i terroristi. Durante uno scontro a fuoco, entrambi i terroristi sono stati uccisi. Inoltre Ibrahim Hura, un alto funzionario che ha aiutato i due terroristi, è stato ucciso. Nell’appartamento sono stati trovati due fucili M-16 e un AK-47”.

Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ringraziato “le forze di sicurezza per aver neutralizzato i terroristi che hanno compiuto l’attacco terroristico che ha preso le vite di Lucy Dee e delle sue figlie Rina e Maya. Come ho promesso a Leo Dee (il padre, ndr), le forze di difesa israeliane raggiungeranno tutti i terroristi che colpiscono i nostri cittadini”.

Solo ieri era stato firmato un cessato il fuoco tra Israele e Gaza, mediato secondo fonti palestinesi da Egitto e Qatar, dopo ore di altissima tensione. Nel mezzo, ci sono stati circa 100 razzi e colpi di mortaio lanciati da Gaza sul sud di Israele con tre lavoratori stranieri feriti a Sderot a seguito della morte in carcere – dopo lo sciopero della fame – del leader della Jihad islamica Khader Adnan. Decine gli attacchi da parte dell’aviazione israeliana su obiettivi di Hamas nella Striscia che hanno causato un morto e cinque feriti. Da Israele non c’era stata conferma ufficiale all’intesa, tuttavia l’esercito aveva consentito alle comunità israeliane prossime alla Striscia di riprendere la routine di tutti i giorni. Il portavoce militare Daniel Hagari aveva però ammonito che “tutte le opzioni restano sul tavolo” se dovesse riprendere il lancio di razzi. Il premier Mohammad Shtayyeh ha condannato l’uccisione di 3 palestinesi a Nablus denunciando il governo israeliano come responsabile di “questi crimini contro il popolo palestinese. I crimini israeliani – ha aggiunto – non si fermano finché non ricominciano in modo più terrificante e mortale, prendendo di mira bambini, donne e anziani”. Il premier dell’Anp ha chiesto alla comunità internazionale di “ritenere Israele responsabile dei suoi orribili crimini e delle continue violazioni contro il popolo palestinese”.

Foto di archivio

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