Parere negativo del governo e bocciatura della Camera a un ordine del giorno al Decreto Cutro, firmato dal deputato Pd Arturo Scotto, che chiedeva la soppressione della parola “razza” da tutti i documenti e gli atti della Pubblica amministrazione. In particolare, il testo dell’atto di indirizzo impegnava l’esecutivo “ad adottare iniziative normative volte ad espungere dalla legislazione vigente e, segnatamente, dal Testo unico in materia di immigrazione (…) il riferimento al termine”, sostituendolo con “nazionalità“.

L’uso di “razza”, sottolinea Scotto, “non ha alcun senso e nessun fondamento scientifico, come sostiene da tempo tutto il mondo della scienza e l’Istituto italiano di antropologia. Attorno alla parola razza si sono consumati i peggiori incubi della specie umana: le guerre, i genocidi, i campi di sterminio, le pulizie etniche, le leggi razziali, l’apartheid”. La bocciatura dell’ordine del giorno è “una scelta incomprensibile e grave da parte della destra”, sttacca.

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