Il sindaco Beppe Sala “si mette al servizio degli interessi privati dei proprietari di Inter e Milan“. Questa è la prima reazione dei portavoce del Comitato referendario per San Siro alle dichiarazioni del primo cittadino di Milano, che ha annunciato un incontro tra i due club con la Sovrintendenza e con il Collegio dei Garanti. Giovedì 3 maggio, infatti, è stato il giorno in cui improvvisamente si è riacceso il dibattito su un nuovo stadio a San Siro. L’ipotesi che sembra finita in naftalina, con i rossoneri orientati su un nuovo impianto nell’area dell’ippodromo La Maura, è tornata alla ribalta dopo il comunicato del sindaco Sala, che ha dato notizia di una lettera inviata appunto da Inter e Milan. I due club hanno chiesto, spiega lo stesso Sala, “di prorogare i termini per la revisione del Dossier di progetto; di fare chiarezza su eventuali vincoli sullo stadio esistente e sulla ventilata ipotesi di referendum cittadino“. La risposta del primo cittadino? “E io non posso che comprendere in pieno le loro ragioni”, dichiara Sala.

Negli ultimi mesi, ma era già successo in passato con la famosa ipotesi Sesto San Giovanni, in particolar modo il Milan ha giocato al gatto col topo. Il proprietario Gerry Cardinale ha fatto capire di non essere più interessato a costruire un nuovo impianto a San Siro – demolendo il Meazza – portando avanti l’ipotesi La Maura. Ora invece la lettera dei due club sembra tradire quello che in realtà l’Inter – timorosa di restare con il cerino in mano – non ha mai nascosto: San Siro resta il piano A. Le società calcistiche di Milano temono però altri rallentamenti. Da una parte c’è l’ipotesi di un vincolo storico-relazionale sull’attuale stadio: se saltasse la possibilità di buttare giù il Meazza, tutto il progetto di Milan e Inter non reggerebbe. La polemica l’ha lanciata mesi fa Vittorio Sgarbi, attuale sottosegretario alla Cultura. Da gennaio però non si registrano novità: per questo Sala vuole organizzare “a breve” un tavolo con i club e la Sovrintendenza, chiamata a mettere una parola definitiva.

Poi c’è il tema del referendum. “La richiesta di indizione di un referendum per il mantenimento di San Siro (non previsto dal progetto) è stata respinta in prima battuta dal Collegio dei Garanti, nominato dal Consiglio Comunale, ma poi rimessa in discussione dal Tar; ora si attende un nuovo pronunciamento da parte del Collegio stesso”, ha scritto Sala nel suo comunicato. A fine marzo il Tribunale civile di Milano si è espresso a favore del Comitato Promotore del Referendum X San Siro, imponendo a Palazzo Marino di rivalutare la richiesta di un referendum sul progetto dei due club per un nuovo impianto al posto dello storico Meazza. Per questo secondo motivo, Sala propone di fissare un incontro tra Milan, Inter e il Collegio dei Garanti, chiamato appunto a prendere una nuova decisione sull’ipotesi referendum.

“Noi, agli incontri con i Garanti ci andremo accompagnati dalle ragioni della democrazia e dell’interesse pubblico“, chiarisce ora il Comitato. “Beppe Sala manifesta, ormai in modo trasparente e senza pudore, la sua contrarietà agli esiti sia del Dibattito Pubblico sia del ricorso al Tribunale Civile – si legge in una nota – che ha riconosciuto ai cittadini il diritto di esprimersi in una consultazione pubblica e anche alle funzioni della Soprintendenza che considera un ostacolo alle sue mire decisionistiche”. “Un supporto che, riprendendo le sue parole, non ha mai offerto a tutto coloro che si permettono di esprimere dubbi e perplessità su questa operazione”, prosegue il Comitato che pertanto “si farà promotore di una mobilitazione attiva e partecipata a questa ‘trasparente’ discesa in campo del Sindaco che, finalmente, scopre tutte le sue carte presentandosi a fianco delle squadre“.

Dopo il comunicato, il sindaco Sala parlando a margine di un evento ha sottolineato che la lettera di Inter e Milan al Comune “potrebbe essere una vera riapertura” sullo stadio di San Siro. “In ogni caso – ha aggiunto – mette un punto chiaro sul fatto che ognuno si esprima con chiarezza in merito alla volontà di fare o meno questo stadio”. E Sala dimostra di avere le idee chiare: “Io, con tutti i distinguo e le verifiche da fare, sono molto convinto che ci debba essere un nuovo impianto per le squadre e voglio continuare a dimostrarlo nei fatti. Quello che le squadre ci stanno dicendo è che si esprimano tutti: il vincolo a San Siro oggettivamente è un problema perché se si tornasse all’ipotesi di un nuovo stadio in quell’area due impianti funzionanti così vicini sarebbero un grande problema per la comunità che li vive. E il tema del referendum, di nuovo: è una questione che può allungare i tempi“, ha ribadito il primo cittadino.

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