Nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 maggio una donna di 28 anni di origini albanesi è stata uccisa a Savona con un colpo di pistola alla testa. A commettere l’omicidio è stato il suo compagno, 27 anni, originario della Guinea: secondo ciò che riporta Il Secolo XIX, tutto sarebbe scaturito da un acceso litigio tra i due avvenuto intorno alle 2 di notte. L’uomo, ad un certo punto, ha raggiunto la macchina e dal portabagagli ha estratto una pistola semiautomatica, con la quale ha sparato alla compagna. L’omicidio, avvenuto nell’area della stazione ferroviaria, è stato denunciato dallo stesso assassino, il quale ha chiamato il 112 e ha dichiarato di aver sparato alla donna. Sul posto sono immediatamente intervenuti una volante della Polizia, la Croce d’Oro e l’automedica del 118, ma per la vittima non c’è stato nulla da fare. Nel frattempo, le forze dell’ordine hanno identificato e fermato l’omicida.
Il 27enne, senza precedenti penali a suo carico, è stato portato in questura ed è stato subito interrogato. La polizia ha constatato che non ci sono segnalazioni in merito ad altri litigi che avessero riguardato la coppia. Gli unici precedenti riguardavano la sola vittima dell’omicidio, che aveva già avuto guai con la giustizia per reati contro il patrimonio e la droga.
Durante l’interrogatorio, come riporta la testata ligure, l’uomo si è difeso dicendo di aver perso la testa dopo che lei lo aveva insultato e di non aver capito più niente, così le ha sparato. Tuttavia, la polizia vuole capire perchè il ragazzo, che è incensurato e lavora regolarmente come cuoco in un ristorante a Savona, tenesse nascosta nel bagagliaio della sua Opel una pistola con matricola non leggibile, considerata un’arma clandestina. L’omicida verrà nuovamente interrogato nelle prossime ore e poi sarà trasferito in carcere a Marassi.