Le mani anche su Rai3 dove si cerca un cambio di passo (o "cambio di narrazione del Paese", per dirla con le parole del sottosegretario Mazzi) per Agorà, al posto di Monica Giandotti da giorni circola con insistenza il nome di Manuela Moreno, volto del Tg2 e conduttrice del Tg2Post, stimata dal suo ex direttore Sangiuliano, ora ministro della Cultura
Il governo Meloni vuole mettere le mani sulla tv pubblica. In Consiglio dei Ministri è arrivato il via libera per il decreto che contiene i nuovi limiti di età per i direttori stranieri di teatri e fondazioni liriche, una norma ad hoc per portare l’ad Rai Carlo Fuortes al San Carlo di Napoli al posto del sovraintendente settantenne Stephane Lissner. Le polemiche continuano e la partita a scacchi non è affatto conclusa. In attesa Roberto Sergio, direttore delle Radio Rai in corsa per il loro di amministratore delegato, e Giampaolo Rossi, intellettuale meloniano pronto per la poltrona di direttore generale. Così il risiko delle nomine dei dirigenti è partito da tempo, come sono sempre più insistenti i rumors per i volti tv.
“L’obiettivo principale si chiama Nicola Porro. Il colpo grosso della nuova dirigenza Rai, non ancora insediata ma già al lavoro, è lui. Va strappato a Mediaset, e infatti nell’azienda berlusconiana sono in allarme. Anche perché, se fallisse l’ingaggio di Porro come volto top player di una trasmissione informativa capace di portare verso destra la narrazione italiana o almeno fuori dai canoni di sinistra non graditi ai partiti di governo, si potrebbe sempre puntare su Paolo Del Debbio a sua volta della squadra di Cologno Monzese”, fa sapere Il Messaggero.
La volontà c’è, bisogna spostare l’informazione a destra, magari con un nuovo talk in prime time su Rai2 dopo i diversi tentativi falliti. Difficile possa arrivare Massimo Giletti, stimato soprattutto da Matteo Salvini, la complicata vicenda con La7 sembra influire sul suo futuro professionale. Blindato Bruno Vespa, stimato dalla premier Meloni, ma secondo Il Messaggero dovrebbe restare al suo posto anche Lucia Annunziata. “Per Bianca Berlinguer si vedrà, Marco Damilano dovrebbe essere ridimenrsionato anche se non infastisce più di tanto”, spiega il quotidiano romano.
Le mani anche su Rai3 dove si cerca un cambio di passo (o “cambio di narrazione del Paese”, per dirla con le parole del sottosegretario Mazzi) per Agorà, al posto di Monica Giandotti da giorni circola con insistenza il nome di Manuela Moreno, volto del Tg2 e conduttrice del Tg2Post, stimata dal suo ex direttore Sangiuliano, ora ministro della Cultura, e più in generale considerata vicina al centrodestra.
Da mesi si annuncia l’arrivo in Rai di Pino Insegno. Il conduttore meloniano, visto a Palazzo Chigi per ben quattro volte, dovrebbe ottenere uno spazio prestigioso: la conduzione de L’Eredità al posto di Flavio Insinna. “Nel campo dell’intrattenimento leggero una figura stagionata come Claudio Lippi: si vocifera di una trasmissione anche per lui, che a giungo compirà 78 anni. Mara Venier è in una posizione blindata, anche perché, oltre ai meriti professionali, può vantare un ottimo rapporto con l’ad in pectore, Roberto Sergio, il quale in qualità di direttore del Premio Laurentum – presidente Gianni Letta – l’ha insignita nel 2022 di questo trofeo”, aggiunge Il Messaggero.
In crescita le quotazioni di Monica Setta che la Lega vorrebbe nel pomeriggio festivo e feriale (al posto di Bortone e Fialdini?), largo spazio per Nunzia De Girolamo e Laura Tecce. Roberto Poletti, biografo di Matteo Salvini, potrebbe tornare alla guida di Unomattina forse con Serena Autieri. Voci, chiacchiericci, indiscrezioni: per ora si possono definire così. Prima c’è la grana Fuortes da risolvere, sullo sfondo il caso Fazio. Il contratto del conduttore è scaduto, agli stessi soldi non sarà rinnovato. Che tempo che fa assicura ascolti, pubblicità e ospiti di peso ma è inviso a Fratelli d’Italia e Lega. Risiko nomine, risiko programmi tv. La partita è appena iniziata.