“Il motore principale della corruzione paradossalmente non sono i corrotti ma sono i corruttori. Chi ha guadagnato tanto con la corruzione in Italia sono gli imprenditori”. Sono le parole dell’ex magistrato Piercamillo Davigo ospite del primo Festival Internazionale dell’Antimafia organizzato da Wikimafia all’Anteo Palazzo del cinema di Milano con la direzione artistica di Pierpaolo Farina, sociologo e direttore dell’associazione. Davigo è intervenuto – insieme al docente di storia delle mafie all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Isaia Sales – nell’incontro dedicato alla corruzione in Europa da Mani Pulite al QatarGate, moderato dalla giornalista de ilfattoquotidiano.it Giovanna Trinchella. Ex membro del pool Mani pulite, Davigo ha ripercorso – anche con una serie di aneddoti – gli aspetti della corruzione e le conseguenze sulla società: “Le opere pubbliche mediamente in Italia costano il doppio rispetto all’estero e in più sono fatte male”, ha sottolineato. E proprio in merito alla percezione sociale della corruzione, Sales ha parlato della necessità di trovare un modo per “fare indignare l’opinione pubblica” contro un “reato senza vittime apparenti”. “Chiederei all’Istat di conteggiare le vittime di corruzione”, ha detto: “Quelli che attraversano un ponte e muoiono mentre il ponte crolla, cosa sono? Cominciamo a conteggiare – ha concluso Sales – le persone che muoiono a causa evidente di un atto corruttivo”.
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