“Michela Murgia dà la parola ai morituri. Qualche cretino dirà che è esibizionismo, ma le sue parole sono rivoluzionarie”. Con queste parole lo psichiatra Paolo Crepet commenta l’intervista rilasciata dalla scrittrice e attivista politica al Corriere della Sera per dare la notizia della sua malattia, un tumore al quarto stadio con metastasi ai polmoni, alle ossa e al cervello. L’occasione è arrivata con la pubblicazione del suo nuovo libro “Tre ciotole”, in cui Murgia racconta proprio una storia fortemente autobiografica: “Mi sto curando con un’immunoterapia a base di biofarmaci. Non attacca la malattia; stimola la risposta del sistema immunitario. L’obiettivo non è sradicare il male, è tardi, ma guadagnare tempo. Mesi, forse molti”, ha spiegato Murgia.
E ora Crepet dice: “Le parole di Michela Murgia sono laiche, rivoluzionarie. Così rappresenta e fa parlare i morituri, a cui non si dà una voce. Abbiamo raccontato storie strane e assurde ai nostri bambini sulla morte dei nonni, così il momento della fine per cultura, per tradizione, deve restare velato. Lei ha tolto il velo al patibolo. E lo ha fatto parlando di se stessa e per farlo ci vuole coraggio. Qualche cretino magari dirà che è esibizionismo, ma sono molto lontano da questi cori miserabili. Le vorrei dire grazie. Per le parole e il coraggio“, conclude.