Si è prima avventato contro il presunto amante della moglie, finendolo con 20 coltellate, poi si è lanciato sulla moglie, ma ha invece colpito, uccidendola, la figlia 16enne. Dopo tutto ciò, l’uomo ha impugnato il telefonino e ha filmato i due cadaveri, oltre al corpo della 39enne semincosciente, inviando il video a un connazionale residente nel Nord Italia. È questa l’ultima ricostruzione del duplice omicidio avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 maggio a Torremaggiore, nel Foggiano, dove un uomo di origini albanesi ha ucciso a coltellate la figlia 16enne, Gessica Malaj e il presunto compagno della moglie, Massimo De Santis, 51enne.
Il presunto assassino, Taulant Malaj, 45 anni, ha agito perché mosso dal sospetto di una relazione tra il 51enne e la moglie Tafta di 39 anni. Così, ha tentato di ucciderli entrambi. Prima ha affrontato l’uomo nell’androne del palazzo dove vivevano, dato che la vittima era un condomino, uccidendolo, poi il killer ha tentato di togliere la vita anche alla moglie, ma la figlia è intervenuta facendo da scudo ed è stata raggiunta così dai fendenti. La Procura della Repubblica di Foggia ha disposto un fermo di indiziato del delitto nei confronti dell’uomo sospettato di duplice omicidio e tentato omicidio. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di San Severo (FG) e della Stazione Carabinieri di Torremaggiore hanno dato esecuzione al fermo.
L’omicida ha usato un coltello a serramanico, con il quale ha colpito il 51enne con ben 20 tagli al torace, all’addome e alla testa. La moglie 39enne è riuscita a sopravvivere alle aggressioni del marito e ha chiamato i soccorsi intorno alle 2 di notte. Sul posto si sono subito precipitati i militari della Compagnia Carabinieri di San Severo che una volta nell’abitazione della donna (in stato di incoscienza all’arrivo delle forze dell’ordine) sono riusciti ad intercettare l’uomo di 45 anni ancora sporco di sangue. Nella casa anche i due corpi senza vita del 51enne e della 16enne. I sanitari del 118 hanno trasportato le donne all’ospedale di Foggia per le cure, ma mentre la madre è in prognosi riservata e non si trova in pericolo di vita, per la figlia non c’è stato nulla da fare.
Tra i particolari al vaglio di chi indaga c’è la decisione dell’uomo di filmare i corpi senza vita delle vittime e di inviare la prova del suo gesto al conoscente che ha immediatamente avvisato i carabinieri locali. Probabilnmente, ipotizzano gli inquirenti, l’uomo ha inviato le riprese ad altri amici che hanno diffuso il tutto sul web e sui social. Anche per questo è stato lanciato un appello dalle forze dell’ordine “al senso di responsabilità della cittadinanza, invitandola, in ragione della tragedia familiare sopra descritta, a non divulgare ulteriormente video e/o immagini macabre ed inappropriate, soprattutto nel rispetto dei familiari già afflitti da questa triste vicenda”.